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    Ludwig Pollak: due musei per un grande artista

    Il 4 Dicembre al Museo di Roma si è tenuta la conferenza stampa per l’inaugurazione della mostra Ludwig Pollak. Archeologo e mercante d’arte (Praga 1868- Auschwitz 1943). Gli anni d’oro del collezionismo internazionale. Da Giovanni Barracco a Sigmund Freud, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Comunità Ebraica di Roma, a cura di Orietta Rossini e Olga Melasecchi.

    Grande esperto di antichità, archeologo e abilissimo mercante d’arte, Ludwig Pollak è ricordato anche per importanti scoperte archeologiche, tra cui il ritrovamento del braccio originale del Laocoonte. La sua appartenenza al mondo ebraico ha inoltre favorito legami di amicizia e collaborazione con eminenti personalità della cultura viennese di fine secolo, in particolare con Sigmund Freud ed Emanuel Loewy.

    Purtroppo l’origine ebraica ha anche comportato la sua esclusione dalla società negli anni ’30 del Novecento, fino al tragico epilogo della sua vita che lo ha visto deportato ad Auschwitz con sua moglie e i suoi due figli.

    Alla conferenza sono intervenuti: Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita culturale, Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali ad interim, Orietta Rossini, Responsabile Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco e Olga Melasecchi, Direttore del Museo Ebraico di Roma.

    La mostra sarà divisa in due parti: il Museo Barracco ospiterà la sezione delle opere che riguardano gli anni del collezionismo, mentre il Museo Ebraico si occuperà dell’ebraismo di Pollak, dalle sue origini nel ghetto di Praga, fino alla scomparsa ad Auschwitz.

    “La Comunità di Roma aveva perso le tracce di questa persona, perché i nazisti avevano portato via tutta la sua  famiglia, nemmeno lo stesso Pollak si aspettava che avrebbero arrestato un uomo così anziano.” Ha detto Rav Di Segni, “questa mostra è il risultato di una grossa ricerca che riporta alla nostra attenzione questo personaggio e gli da un grosso contributo. Questa sera in occasione dell’inaugurazione della mostra al Museo Barracco accenderemo la Chanukkia, proprio per ricordare l’appartenenza di questo artista al mondo ebraico.”

    Giorgia Calò

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