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    ROMA: DA AULA CAPITOLINA OK A INTITOLAZIONE STAZIONE METRO A PARTIGIANO NERO MARINCOLA

    L’assemblea capitolina ha approvato (27 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti) la mozione, a prima firma dei consiglieri 5 Stelle Maria Agnese Catini e Giuliano Pacetti, che impegna la sindaca e la Giunta per l’intitolazione della stazione “Amba-Aradam” della metro C al partigiano nero Giorgio Marincola .

    Marincola era un ”partigiano del quartiere dove ho vissuto per 50 anni – ha detto la consigliera Catini, illustrando la mozione – Era un giovane ragazzo somalo, di padre italiano, che venne a vivere a Casal Bertone. Era un ragazzo molto attaccato ai valori della libertà. In quell’epoca molto triste invece di arruolarsi, si diede alla macchia e combattè come partigiano. Combattè non solo nei giorni in cui Roma venne liberata ma non contento del risultato, perché voleva la libertà per tutta Italia, seguì le truppe tedesche, venne catturato e perse la vita. Credo sia importante dare un segnale. E’ un cambio di paradigma, è voler far ricordare alle giovani generazioni quello che è stato”. In aula Giulio Cesare è intervenuta anche la presidente del Municipio VII Monica Lozzi per ”chiarire” l’astensione del Municipio sulla mozione Pd per l’intitolazione a Marincola della stazione della Metro. ”Da quella astensione sono nate tante strumentalizzazioni politiche. I consiglieri si sono astenuti perché quella risoluzione chiedeva l’intitolazione della fermata, rimuovendo il nome di Amba Aradam e non avendo nessuna congruità con la toponomastica del luogo. Se noi scriviamo sulla Metro fermata Marincola senza dare nessuna indicazione sul luogo dove si va a scendere, le persone che vengono da fuori possono essere tratte in inganno. Non c’è stata mai nessuna opposizione sul nome di Giorgio Marincola. Nessuno nel Municipio VII è fascista, siamo antifascisti e lo rivendichiamo nei fatti. Abbiamo solo posto un problema pratico. Non siamo contrari a intitolazioni che vanno a valorizzare la figura di Marincola. Invitiamo solo il Comune di Roma a dare anche indicazioni sul luogo dove si andrà a scendere”. 

    ”Credo che questa mozione oggi abbia un valore simbolico. E’ il gesto che si chiede all’aula, di prendere posizione rispetto a una parte della storia che talvolta viene negata, rivista o manipolata”. È ciò che ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, prendendo la parola in aula Giulio Cesare prima del voto sulla mozione per l’intitolazione della fermata Amba Aradam della Metro C al partigiano nero Giorgio Marincola. ”Quello che si sta chiedendo a quest’aula non è il tecnicismo ma è di capire come l’aula vuole leggere determinati eventi della storia, in particolare su una parte della Resistenza ed una figura come quella che viene definita del giovane partigiano nero. Credo sia indubbio che tutti ci riconosciamo nei valori dell’antifascismo, quelli che ci hanno portato ad essere qui oggi, con le nostre divergenze e le nostre diverse opinioni politiche. Oggi si chiede un voto simbolico, un gesto simbolico. Credo che l’aula dovrebbe dare coraggiosamente un segnale in questa direzione, soprattutto in questo periodo. Ripeto il tecnicismo viene dopo”. 

    “È un giorno bellissimo per Roma, un giorno che sa di memoria e di futuro. Abbiamo dimostrato che è possibile coniugare una battaglia globale con una rivendicazione nazionale”. Così Massimiliano Coccia, giornalista de L’Espresso, ideatore e promotore della campagna che ha portato all’intitolazione della stazione metro di Piazzale Ipponio a Giorgio Marincola. “Questa votazione – continua – è un atto di maturità importante per la politica di questa città e ringrazio la sindaca Virginia Raggi, il vicesindaco Luca Bergamo che ha interloquito con noi in modo costruttivo da subito e l’assessore Paolo Calabrese che per primo disse che il toponimo di via dell’Amba Aradam andava cambiato così come ringrazio i consiglieri del Pd e delle altre forze di sinistra che hanno lavorato assieme alla maggioranza. Vorrei in questo giorno di festa ricordare i 1259 ebrei romani deportati, questa vittoria è anche per loro, per tutte le volte che il loro nome è stato insultato dai revisionisti e dagli antisemiti. Ora speriamo di festeggiare presto lo sgombero di CasaPound”. “Siamo convinti che la toponomastica – afferma Paolo Masini, già assessore alla memoria di Roma Capitale e vicepresidente del Museo della Shoah, membro del coordinamento per Marincola – segni l’anima di una città. Dopo aver ridato giustizia e dignità ad Andreas Aguilar luogotenente nero di Garibaldi, Leone Jacovacci il pugile al quale il duce negò il titolo legittimamente conquistato, ora è il turno di Giorgio Marincola. Un modello ed un approccio che è giunto il momento di esportare nelle altre città italiane, per guardare con occhi più limpidi e più giusti all’Italia che verrà. Un percorso che dedichiamo al sociologo Mauro Valeri e alle sue battaglie a favore dei Black Italians”, conclude. (Cro/Adnkronos)

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