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    Sindaco Milano, razzismo e intolleranza possono impoverire Paese

    “Il razzismo e l’intolleranza possono impoverire irrimediabilmente il nostro Paese perché lo privano di uno dei suoi beni più preziosi, la cultura e la creatività. Il nostro Paese deve porre molta attenzione a questi valori di cui a volte ci si dimentica”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo saluto in occasione della ventunesima edizione della Giornata europea della cultura ebraica, che a causa dell’emergenza Covid si svolge in versione digitale. Il sindaco ha ricordato come oggi tra gli eventi in programma ci sarà nella Sinagoga Centrale di Milano un concerto, con un gruppo di orchestrali del Teatro alla Scala di Milano, per ricordare Vittore Veneziani, direttore del coro della Scala, espulso nel 1938 a causa delle leggi razziali . “La giornata di oggi è importante per Milano, per il nostro Paese e anche per l’Europa. Dobbiamo ricordarlo è un’Europa che sta attraversando un momento difficile anche per la sua identità, è un Europa che dimentica troppo speso i valori fondanti dell’accoglienza, della tolleranza, del rispetto di tutti. Valori che la cultura, la fede e la storia del popolo ebraico hanno impresso nella nostre coscienze di storia di cittadini europei, nel nostro Dna, a costo di sacrifici e sofferenze – ha sottolineato -. E lo stesso vale per il nostro Paese”. 

    “La nostra cultura, le università, la nostra industria e il nostro mix di culture, il senso civico, la partecipazione, il volontariato sono valori che non sono scomparsi. Può essere messo in difficoltà il momento di Milano ma, quando queste parti fondamentali continuano ad esserci, la ripresa ci sarà – ha aggiunto -. Ma è il momento di intensificare il dialogo, lo scambio di idee, di opinioni perché chi fa politica deve avere una visione della città. Io ritengo con la mia giunta di averlo però oggi la mentalità dei cittadini, quello che desiderano, le paure, stanno creando i presupposti per un cambiamento e dobbiamo lavorare insieme, non possiamo rimanere fermi dobbiamo lavorare insieme e confrontarci. E da questo potrà nascere qualcosa di meglio”. 

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