Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato, a Fivizzano- insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier -, i 75 anni dall'eccidio nazifascista ricordando che "l'impegno al quale siamo chiamati è, insieme, personale e collettivo: che quel "mai più" appartenga anche alle sfide dell'oggi". "I popoli della Repubblica Federale di Germania e della Repubblica Italiana hanno saputo, con determinazione, superando il dolore e le avversità, riprendere in mano il proprio destino e risalire dagli abissi in cui li avevano trascinati il nazismo e il fascismo, contribuendo alla costruzione dell'Unione Europea, uno dei più grandi spazi di libertà esistenti al mondo", ha aggiunto. "Che alle giovani generazioni venga consegnato un mondo in pace, dove l'odio e l'avversione fra i popoli siano banditi e a prevalere siano i valori del dialogo e del rispetto reciproco. Lo esigono i morti di Fivizzano" ha sottolineato Mattarella, che ha proseguito: La grande intellettuale tedesca Hannah Arendt "ci ammoniva: è nella natura delle cose che un'azione umana che abbia fatto una la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando non appartiene a un lontano passato. Nel corso della mia visita ufficiale a Berlino nel gennaio scorso a Berlini ho trovato lo stesso messaggio all'ingresso del Memoriale agli ebrei assassinati in Europa espresso con le parole di Primo Levi: 'E' accaduto, quindi può accadere di nuovo'. Una frase che nella sua scabra semplicità permea di significato la cerimonia di oggi".
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Giacomo Kahn