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    UCCISIONE AGENTI TRIESTE: CHEF RUBIO SCATENATO SUI SOCIAL CONTRO LA POLIZIA

    “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente”. E’ quanto ha scritto Chef RUBIO, commentando l’uccisione di due poliziotti a Trieste. “Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio, che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente: io non mi sento sicuro in mano vostra”, è la sua conclusione. 

    Non contento il giorno dopo Rubio (al secolo Gabriele Rubini) ha scritto: “Per servire il Paese (i cittadini, no i coglioni che vi mandano a morire), bisogna essere dei virtuosi, viverla come missione e non come lavoro, essere impeccabili, colti, preparati fisicamente e mentalmente così da gestire qualsiasi imprevisto. I colpevoli sono sopra non sotto”. All’indomani della tragedia in questura a Trieste, nuovo post ‘choc’ di chef RUBIO, che già ieri aveva parlato di “giovani impreparati” mandati “a morire” e oggi ribadisce il concetto di ‘omicidio di Stato’. “Ditemi se è normale che due fermati senza manette possano fare sto macello? E se no conflitto a fuoco fosse morto un civile? Vostro figlio? Un vostro caro? Voi? Quando scrivo tragedia è ovvio che dispiace, piccoli analfabeti funzionali”, scrive oggi RUBIO. A loro, forse, agli “analfabeti funzionali”, lo chef, si rivolge quando, appena un’ora più tardi, scrive: “I social nascono per creare dibattiti, confronti costruttivi e auspicare migliorie da apportare al mondo reale. In mano vostra sono diventati dei campi di battaglia dove si insulta gratuitamente la persona che porta spunti di riflessione. Sapete che c’è: ve meritate st’Italia”. E ancora, sempre su Twitter, commenta un post dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini in cui scriveva che “l’infame assassino dei due poliziotti è uno straniero con ‘disagio psichico’”: “Invece di dire ‘sono una merda – scrive lo chef – compaio a fare il pianto greco solo quando muoiono ma quando sono in vita li faccio lavorare nella totale insicurezza a rischio della loro vita e di quella dei cittadini, scrive ste trovate. Matteo Salvinimi – lo ribattezza – & co. responsabili di queste morti”. 

    Il leader della Lega non attende e risponde che “a volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno ‘chef’ – scrive Salvini – sei uno stupido”. “E puntuale l’ominicchio messo di fronte alle sue responsabilità – gli fa eco Rubini – al suo essere una nullità in campo politico e sui social (almeno io le mie cose me le scrivo da solo) e al suo fare tutto tranne che ciò per cui è pagato (anche da me), fa il bulletto senza però scalfirmi”. E poi fa l’affondo dello chef: “Matteo Salvini, invece di postare foto in cui sei abbracciato a persone che servono il Paese (non solo il tuo) che lasci morire senza la benché minima tutela, invece di sederti dalla D’Urso o anda’ a prende ‘e pizze da Lilli (Gruber, ndr), spegni i social e lavora!”

    Molte le reazioni alle parole di ari io.

    RUBIO doveva tacere, doveva dimostrare rispetto per le vittime. Nessuno può parlare delle forze dell’ordine e permettersi di dire un’enormità come ‘non mi fido di loro’. Ci sono valori su cui non si lanciano provocazioni”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, commentando il tweet di Chef RUBIO sui due poliziotti uccisi a Trieste. “Una tragedia come questa impone compostezza e solidarietà operante – aggiunge Serracchiani – e non è un’occasione per prendersi una fetta di visibilità mediatica. Davanti allo strazio della morte si comprendono solo le reazioni delle famiglie colpite”. 

    Durissima Rita Dalla Chiesa contro Chef RUBIO per le esternazioni di ieri sui fatti avvenuti alla Questura di Trieste e l’omicidio dei due agenti. “Allora, adesso basta con questa storia della mancanza di preparazione dei nostri ragazzi delle #forze dell’ordine – sottolinea Dalla Chiesa – @rubio_chef, se mai ti capiterà di essere minacciato pesantemente da qualcuno, difenditi da solo, visto che di loro non ti fidi. Vergognati per la tua immensa pochezza”. 

    Altrettanto duri sindacati della Polizia di Stato. “Al dolore per la tragedia accaduta a Trieste si unisce, purtroppo, lo sdegno per la pochezza, il vuoto dell’anima, la disumanità di chi, pur non sapendo minimamente come si siano svolti i fatti, si esibisce in commenti scandalosamente ottusi, addossando responsabilità sulla preparazione dei colleghi uccisi. E’ un atteggiamento che fa ribrezzo quello di chi non si ferma davanti all’uccisione di due giovani uomini che avevano ancora tutta la vita davanti, ma pure di fronte a questo dramma non riesce a tenere a freno la propria personale avversione per i Servitori dello Stato che rappresentano ciò che evidentemente non si può proprio sopportare. Ad analizzare cause e concause di tali drammi devono essere persone serie, preparate e competenti”. Così, all’Adnkronos, Valter Mazzetti, segretario generale della federazione Fsp Polizia di Stato, dopo alcuni commenti comparsi in rete a seguito dell’uccisione di due agenti ieri a Trieste. “Le parole insensate e offensive di questo signore che gode di una impropria notorietà sono la conferma di come l’essere noti oggi giorno sia qualcosa di raggiungibile anche per chi, invece, dovrebbe essere lasciato ai margini della società, mancando di qualità come il senso di responsabilità e il buon senso teoricamente alla base del comportamento per chi ambisce a diventare un personaggio pubblico. Ci rendiamo conto che alcuni soggetti che vivono in una anacronistica sub cultura anarcoide non possano mai immaginare il dolore che stiamo provando in questo momento è ad anche per questo ci fanno pena”. Così, all’Adnkronos, Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp sui post social di chef RUBIO

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