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    Viaggio della Memoria 2020

    È giunto a conclusione il viaggio della memoria organizzato dal Miur in collaborazione con enti diversi, tra cui l’UCEI. Un viaggio unico, un’immersione nella storia che solo settantacinque anni fa segnó in modo indelebile l’umanità intera. I testimoni diretti che hanno accompagnato il gruppo e donato le proprie preziose testimonianze sono stati la signora Tatiana Bucci ed il signor Oleg Mandic. Due storie diverse che convergono ad Auschwitz. Lei, deportata in quanto ebrea, lui invece in veste di oppositore politico, poiché figlio e nipote di due capi della resistenza antinazista. Marcello Pezzetti è stato la guida principale dei vari gruppi, tra cui molti formati da scuole provenienti da Catania e dalla Lombardia. Presenti la Ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e la presidente UCEI, Noemi Di Segni. 

    Il viaggio ha avuto inizio nella città di Cracovia. La piazza delle sedie, il Ghetto e il quartiere ebraico, la grande Sinagoga, queste sono state le tappe della prima giornata che hanno permesso di vivere i luoghi simbolo di quella buia pagina della storia. Il tutto è stato anche un’occasione per osservare i set cinematografici usati nelle scene del film Schindler’s Lits, le cui celebri note sono state suonate da alcuni ragazzi di un liceo Musicale che si sono esibiti nella Sinagoga di Cracovia dopo il memorandum firmato tra la presidente UCEI e la Ministra dell’Istruzione, volto a rinnovare il viaggio della memoria il prossimo anno. La visita del campo di Auschwitz ed Birkenau è stata dedicata completamente al secondo giorno del viaggio. Un freddo gelido smuove i pensieri, e porta tutti a pensare “Come hanno fatto i prigionieri a vivere in queste condizioni?” 

    La vista del campo suscita un forte senso di vuoto e di incomprensione, sembra impossibile poter capire, e forse è davvero così. Vestiti di bambini, scarpe, occhiali, pentole, tutto racchiuso dietro grandi vetri a simboleggiare le persone che videro in quel luogo la fine della vita ed il capolinea dell’umanità, quell’umanità su cui oggi fanno affidamento i nostri cari sopravvissuti che hanno avuto, anche quest’anno, il coraggio e la forza di raccontare la loro storia. Quell’umanità che risorge nelle migliaia di studenti che ogni anno compiono viaggi come questo per dire basta all’indifferenza, alla cattiveria e alla malvagità ed a promettere, soprattutto, che mai più possa accadere un evento così. 

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