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    5 SETTEMBRE 1972: IL MASSACRO DEGLI ATLETI ISRAELIANI ALLE OLIMPIADI DI MONACO

    Il 5 settembre 1972 durante le Olimpiadi estive a Monaco di Baviera (Germania Ovest), all’alba, otto membri dell’organizzazione palestinese “Settembre nero”, fecero irruzione negli alloggi israeliani del villaggio olimpico e uccisero subito due atleti israeliani e ne presero in ostaggio altri nove, sperando di scambiarli con 232 prigionieri palestinesi, detenuti nelle carceri israeliane e con i terroristi tedeschi Andreas Baader e Ulrike Meinhof, detenuti in Germania. La notizia del sequestro si diffuse in tutto il mondo ma il programma delle Olimpiadi continuò ad andare avanti nonostante in tanti ne chiedessero la sospensione. L’operazione di salvataggio, organizzata dai servizi di sicurezza tedeschi, si rivelò un disastro.

    Dopo 20 ore di negoziazioni e sfibranti trattative, i terroristi chiesero un volo per uno Stato arabo portando con loro gli ostaggi. La sera intorno alle 22.30 i terroristi e gli ostaggi vennero guidati fuori dal villaggio olimpico perché due elicotteri li stavano attendendo per portarli all’aeroporto di Fuerstenfeldbruck. Il tentativo delle forze di sicurezza tedesche di salvare gli ostaggi fallì miseramente dimostrando gravi lacune ed incompetenze e portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco. Neanche a seguito di questi eventi le Olimpiadi si fermarono. Presso lo Stadio Olimpico fu soltanto organizzata una cerimonia di commemorazione a cui parteciparono 80.000 persone e 3.000 atleti.  

    Il sogno degli undici atleti israeliani era quello di partecipare ai Giochi Olimpici, simbolo di fratellanza, amicizia e pace. Quell’attacco terroristico mandò in frantumi il loro sogno e distrusse le loro vite e le vite dei loro famigliari.

    Israele non lasciò che l’episodio rimanesse impunito e per voce dell’allora Primo Ministro israeliano Golda Meir prese avvio l’operazione per identificare e colpire i mandanti della strage terroristica: «Non abbiamo scelta – disse Golda Meir – se non quella di colpire le organizzazioni dovunque esse siano. È un obbligo per noi stessi e per la Pace e riusciremo a portare a termine il nostro impegno senza alcuna paura».

    In ricordo di David Berger – Yosef Gutfreund – Moshe Weinberg – Eliezer Halfin – Mark Slavin – Zeev Friedman – Yosef Romano – Kehat Schor – Andrey Shpitzer – Amitzur Shapira – Yaacov Spring, barbaramente assassinati.

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