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    Audizione Ministro Esteri, Moavero Milanesi: c’è anche un po’ di Medio Oriente

    L’audizione
    ieri alle Commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato del Ministro degli
    Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi, sulle
    linee programmatiche del suo Dicastero è stata occasione di dibattito anche sul
    conflitto israelo-palestinese. “L’Italia – ha detto il Ministro – è lieta che
    il governo israeliano abbia sospeso l’ordine demolizione della ‘Scuola di Gomme’
    in Cisgiordania”, un edificio costruito nel 2009 con pneumatici usati grazie
    alla Cooperazione italiana. Sul conflitto israelo-palestinese, Moavero Milanesi
    ha detto: “E’ fondamentale seguire l’evoluzione del processo di pace in Medio
    Oriente. Il principio fondamentale della creazione di due Stati è il principio
    guida”. Dura la risposta dell’ex presidente della Camera dei Deputati Laura
    Boldrini, oggi deputato LeU: “Io parto sempre dai documenti ufficiali: il ‘contratto’’
    e le dichiarazioni in Parlamento del presidente del Consiglio. Neanche una
    parola sul Medio Oriente. Come se – ha aggiunto Boldrini secondo la sintesi
    dell’intervento diffusa dal suo ufficio stampa – nelle settimane scorse a Gaza
    non fosse accaduto nulla, come se non ci fosse stato il gesto provocatorio del
    presidente Trump sull’apertura dell’ambasciata israeliana a Gerusalemme, con
    tutte le conseguenze che abbiamo visto. L’Italia ha sempre avuto un ruolo
    importante in quello scenario, siamo sempre stati un interlocutore importante
    sia di Israele che dell’Autorità palestinese. Ci stiamo rinunciando?”.

    Anche
    il Sen. Lucio Malan e l’On. Andrea Orsini (Forza Italia) si sono mostrati
    critici sulle posizioni momentaneamente prese dallo Stato italiano, ma con
    conclusioni diametralmente diverse rispetto alla deputata LeU. Hanno infatti
    diffuso la seguente nota: “Colpisce l’assenza di ogni riferimento al tema del
    conflitto israelo-palestinese, tranne una generica invocazione della scontata
    formula dei due stati e una critica ad Israele per il trasferimento di una
    scuola finanziata anche dall’Italia. Non una parola sui veri ostacoli alla
    pace, il regime dispotico di Hamas a Gaza, usata costantemente come area di
    lancio dei missili contro i civili israeliani, l’atteggiamento ambiguo del
    governo di Abu Mazen in Cisgiordania. Non una parola neppure sul riesplodere
    dell’antisemitismo nel mondo, che si coniuga pericolosamente alle aggressioni
    anti-israeliane. Peccato, una nota stonata in una relazione equilibrata o forse
    una concessione ai vecchi pregiudizi grillini contro Israele”.

    Luca
    Clementi

     

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