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    Egitto: governo censura centinaia di siti di informazione

    Nell’ultimo anno la censura internet
    in Egitto e’ diventata piu’ sistematica e capillare. E ha messo nel mirino
    soprattutto i media. Sono infatti quasi duecento i siti internet censurati nel Paese.
    Di questi la stragrande maggioranza (piu’ di cento) sono siti di informazione,
    incluse testate come Al Jazeera e The Huffington Post Arabic. Seguono i siti di
    organizzazioni per i diritti umani, come The Arabic  Network for Human Rights Information, Human
    Rights Watch, Reporters without Borders, la Commissione egiziana per i diritti
    e le liberta’ (the Egyptian Commission for Rights and  Freedoms) e l’Osservatorio giornalisti contro
    la tortura (the Journalists Observatory against Torture). E poi sono censurati una
    quarantina di servizi internet e strumenti usati dagli utenti per aggirare
    filtri e blocchi statali nella navigazione internet o per anonimizzarsi, dalle
    VPN (reti private virtuali) al software del progetto Tor. A dirlo e’ il primo
    studio che analizza in dettaglio la censura internet esercitata in Egitto, realizzato
    da due noprofit, The Association for Freedom of 
    hought and Expression (AFTE) e il progetto Tor che sviluppa l’omonimo
    software usato per difendere la propria privacy online, e che promuove anche un
    osservatorio sulla censura internet chiamato OONI (The Open Observatory of
    Network  Interference). 

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