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    Il ministro Abodi in visita alla Comunità Ebraica di Roma: “Contro il razzismo nel calcio pronto un lavoro su scuola e comunicazione”

    Unità di
    intenti e piena collaborazione su tutti i fronti. Questo quanto emerso
    dall’incontro tra il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e la
    dirigenza della Comunità Ebraica di Roma. Ad accoglierlo il Rabbino Capo
    Riccardo Di Segni, la Presidente Ruth Dureghello, il Vicepresidente Ruben Della
    Rocca,  la Presidente Fondazione Museo
    Ebraico di Roma Alessandra Di Castro, oltre ad altri consiglieri.

    A seguito
    di un incontro privato e della visita del museo che racconta la storia
    bimillenaria della comunità romana, la Presidente Dureghello ha espresso la
    propria preoccupazione per i recenti episodi di razzismo e antisemitismo
    avvenuti negli stadi italiani, con ripercussioni anche negli spazi esterni agli
    impianti e sul web. “Abbiamo grande preoccupazione per ciò che avviene negli
    stadi, si tratta di dimostrazioni intollerabili e inaccettabili. Serve la
    volontà di riportare l’ordine e l’attenzione, se non la repressione, di fronte
    a queste dimostrazioni. Siamo grati al ministro e ci mettiamo a disposizione”
    ha affermato Dureghello.

    “Nei luoghi
    di sport non devono esserci equivoci, serve una presenza costante che
    responsabilizzi individualmente e collettivamente. Conosco l’attenzione di
    Coni, Serie A e Figc. Ma dovremo essere uniti. Anche i club dovranno
    uniformarsi, ma tramite una scelta sincera” ha sottolineato il ministro Abodi.
    “Sarà importante presidiare il presente e legare tutto al percorso scolastico –
    ha aggiunto allacciandosi anche al discorso delle morti giovanili in strada –
    Dobbiamo lavorare su una comunicazione permanente e la scuola deve diventare il
    motore principale, perché è un’anticipazione del futuro. Dobbiamo rendere
    strutturati i programmi per la formazione”.

    Il ministro
    ha poi aggiunto anche l’impegno a una celebrazione congiunta di una serie di
    anniversari, tra i quali gli 80 anni dalla razzia del 16 ottobre 1943. “È
    piacevolmente doveroso – ha detto – Le celebrazioni delle date saranno il
    frutto di un’agenda comune”.

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