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    Iran: 7 prigionieri giustiziati in soli due giorni

    “Il mattino di giovedì 29 ottobre, nel carcere di Orumieh, nel nord-ovest dell’Iran, sono stati giustiziati 4 prigionieri. I 4 detenuti erano stati trasferiti in isolamento il giorno precedente in preparazione per l’esecuzione. Il giorno prima uno dei condannati a morte aveva tentato il suicidio tagliandosi i polsi, ed ha affrontato l’esecuzione in condizioni fisiche critiche. La sua esecuzione costituisce una violazione delle leggi e degli standard internazionali vigenti”. Così in un appello del segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana – Cnri, diffuso in newsletter e sui social. “In aggiunta a ciò mercoledì 28 ottobre erano stati giustiziati altri due prigionieri, uno nella prigione centrale di Ardebil ed uno in quella di Aligoudarz, nel sudovest del paese. Lo stesso giorno, nella prigione centrale di Karaj, era stato giustiziato anche il 41enne Ehsan Nemati. Nemati era stato sottoposto ad almeno due esecuzioni farsa prima di quella effettiva del 28 ottobre: si tratta di un deplorevole metodo di tortura frequentemente impiegato dal regime nelle carceri per torturare psicologicamente i detenuti”, si continua. “L’obiettivo che il regime clericale si prefigge portando avanti queste esecuzioni è quello di instillare la paura creando un’atmosfera di terrore per prevenire la diffusione delle proteste popolari. La Resistenza Iraniana lancia un appello al Segretario Generale, all’Alto Commissario per i Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani, nonché ai relatori speciali competenti delle Nazioni Unite ed a tutte le organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché sia intrapresa un’azione urgente che ponga fine alle torture ed alle esecuzioni in Iran ed affinché il fascicolo sulle crudeli e sistematiche violazioni dei diritti umani del regime iraniano venga presentato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. E poi “la Resistenza Iraniana sollecita ancora una volta che è necessaria l’istituzione di una missione d’indagine internazionale che visiti le carceri iraniane ed i prigionieri detenutivi”. (Askanews)

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