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    La commemorazione per giornalisti e tipografi ebrei deportati

    Tra le numerose iniziative che hanno
    animato il quartiere ebraico questo 27 gennaio per il Giorno della Memoria, anche
    una commemorazione dei giornalisti e tipografi ebrei deportati davanti alla
    Panchina della memoria in Largo 16 ottobre 1943. Assieme al Vicepresidente della
    Comunità Ebraica Ruben Della Rocca hanno partecipato delegazioni dell’Ordine
    dei Giornalisti e dell’associazione Articolo 21.

    “Nel non dobbiamo dimenticare la
    Shoah vi è una grande responsabilità nelle mani di educatori e famiglie – ha
    detto Della Rocca – Dobbiamo dare impulso a quelle nozioni che possono aiutare
    i nostri giovani a crescere. Non solo col ricordo, ma applicando ogni giorno
    gli anticorpi per combattere quel germe che è l’antisemitismo”.

    Contrastare l’intolleranza nella sua
    forma fisica e verbale è stata l’esortazione ribadita da Giuseppe Giulietti, presidente
    Federazione Nazionale Stampa Italiana, che ha inoltre invitato i presenti ad
    adottare una relazione sulle parole d’odio redatta dalla Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo
    Milena Santerini per farne “un corso nazionale in tutte le redazioni”.

    “Le parole d’odio che non dobbiamo
    sottovalutare sono quelle che riducono tutto a goliardia e cancellano il
    pericolo – è stato il monito di Giulietti – Costringiamo noi stessi a
    riflettere, prima che accada ancora”.

    Tra i presenti, anche la segretaria
    dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Paola Spadari e Paolo Berizzi, firma de La Repubblica che vive sotto scorta a
    causa delle minacce fasciste. “Questo paese non ha mai fatto i conti col
    passato, ma nemmeno col presente – ha evidenziato Berizzi – Un presente fatto
    di saluti romani, assalti squadristi, funerali con bandiere naziste: non
    bisogna solo preoccuparsi, ma occuparsi di questi problemi”.

    La Giornata della Memoria
    deve essere dunque la spinta per perseguire la lotta all’antisemitismo in
    maniera costante e intransigente, condannando fermamente anche le nuove forme
    di odio che, come precisato da Della Rocca, si insidiano nell’antisionismo.

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