In occasione della riapertura
nell’anno del Centenario della sede della Fondazione Marco Besso, e la
concomitanza con la prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica del 14
ottobre, si è tenuta una conferenza stampa in una delle sale nell’edificio,
sito in Largo di Torre Argentina. Questa unione di intenti non è affatto
casuale, ma nasce dalla volontà di Besso (presidente delle Assicurazioni
Generali), dirigente d’azienda, letterato e grande appassionato di letteratura,
che tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo istituì la Fondazione anche con
l’obiettivo di coinvolgervi il mondo ebraico, essendo stato ebreo. Da qui
l’idea di coinvolgere le Comunità ebraiche italiane: per questa ragione
all’evento hanno preso parte il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, la
Presidente UCEI Noemi Di Segni e il Presidente della Comunità Ebraica di Genova
Ariel Dello Strologo, essendo il capoluogo ligure chiamato ad ospitare la
Giornata.
“Per Genova è un momento particolare. La Giornata Europea della Cultura Ebraica era già organizzata prima del crollo del Ponte Morandi, ed avevamo qualche perplessità dopo il disastro sulla sua prosecuzione – afferma Dello Strologo - ma il sindaco Bucci e le altre autorità cittadine ci hanno invitato a continuare con tutte le iniziative previste. Vogliamo, con la Giornata della Cultura, collegare la Comunità ebraica a Genova in modo formale, poiché il giorno dei Funerali di Stato per quanto accaduto al Ponte era sabato, e così non abbiamo potuto partecipare.’’
La diciannovesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica avrà come tema lo storytelling, e per questa ragione la conferenza è stata occasione di numerose letture, tratte dagli scritti di Besso e interpretate dalla voce di Graziano Sonnino.
“La cultura ebraica è ricca di narrazioni. Ciascuno di noi attraverso le storie ricevute dai propri antenati ha costruito la propria personalità – dice Noemi Di Segni - L’invito in questa Giornata, dedicata allo storytelling, è di condividere la capacità di narrare anche con gli altri, affinché quella che è una nostra peculiarità possa diventare qualcosa che accomuna tutti.’’
Durante la conferenza si è poi cercato di ricostruire la storia e il pensiero di Marco Besso, attraverso gli interventi di Luca De Mata, Sira Fatucci, Riccardo Calimani, Lucio Caracciolo e Luca Fiorentino, che hanno analizzato il suo contributo dato non soltanto alle Comunità ebraiche italiane, ma all’Italia stessa in campo politico, sociale, artistico e letterario. Tutto questo ha come presupposto una cultura straordinaria, testimoniata dalla sua casa, oggi sede della Fondazione, riordinata durante la ristrutturazione seguendo la veste voluta dal Fondatore. Nella maestosa biblioteca libri d’arte, storia, opere letterarie dal grande valore intrinseco e materiale. Il palazzo adornato da meravigliosi dipinti, sculture, intagli. Appare subito evidente la passione di Besso per Dante, la cui immagine è raffigurata un po’ ovunque nel Palazzo. Possiamo definirlo un post-illuminista, un uomo che aveva una visione totale della cultura e che, per tutta la vita, ne ha curato la diffusione nel Belpaese.
Luca Clementi