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    L’Iran e la bomba nucleare: cosa succederà?

    di Giorgia Calò e  Ariela Di Gioacchino

    Lunedì 15 Marzo La Europe Israel Press Association (EIPA),ha deciso di dedicare uno spazio al dibattito sulla politica nucleare iraniana, in un webinar dal titolo Iran’s Nuclear Program & It’s Regional Policies in the Spotlight: Challenges & Opportunities.

    Tre esperti da tre diversi paesi: USA, Israele e Iran a riflettere sulle sfide e le opportunità del programma nucleare iraniano e le sue politiche regionali: Sima Shine da Israele, Senior Research Fellow presso l’Institute for National Security Studies (INSS) e vice direttore generale del Ministero degli affari strategici israeliano, responsabile proprio del fascicolo iraniano. È entrata nel ministero dopo aver servito come vice capo per gli affari strategici del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano e dopo molti anni di servizio all’interno della comunità di intelligence israeliana, dove ha diretto la divisione di ricerca e valutazione del Mossad. Al Mossad si è poi occupata della produzione di valutazioni sia giornaliere che periodiche su questioni mediorientali e internazionali.

    Kasra Aarabi (britannico-iraniano), Analista di Estremism Policy Unit presso il Tony Blair Institute for Global Change. Ha lavorato come ricercatore e coordinatore per il gruppo parlamentare della Camera dei Comuni del Regno Unito sull’Iran e come ricercatore di politica estera per l’ex ministro degli esteri britannico Jack Straw, dove si è concentrato su questioni relative al Medio Oriente.

    Aarabi è stato anche testimone esperto in più di trenta casi federali contro l’Iran e professore di ricerca  presso l’Istituto per gli studi strategici nazionali della National Defense University, nonché economista senior presso il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale.

    Infine Patrick Clawson (USA), autore di oltre 150 articoli sul Medio Oriente; giornalista e opinionista: ha pubblicato sul New York Times, il Wall Street Journal e il Washington Post.

    Tema centrale Iran e accordi nucleari: cosa accadrà nel futuro?

    In questo momento gli Stati Uniti stanno imponendo delle sanzioni al governo iraniano per non aver rispettato gli accordi, ma come ha intenzione di agire il governo di Biden, in vista della formazione del nuovo governo iraniano?

    I tre esperti si sono confrontati, analizzando le possibili prospettive, tra cui un rinnovo degli accordi sul nucleare tra Iran e Usa, oppure l’accrescersi di una tensione che non gioverebbe nessuna delle due parti.

    Sebbene Israele non sia favorevole ad una ripresa degli accordi, sembra che questa sia, almeno per ora, la soluzione migliore, purché sia previsto in futuro un dialogo tra Usa e Israele per stabilire un piano duraturo.

    Un focus sul ruolo delle milizie del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica nell’intervento di Kasra Aarabi, che analizza a fondo le dinamiche di questi gruppi che stanno indottrinando gruppi di sciiti e che desiderano proiettare i loro ideali oltre i confini dell’Iran, raggiungendo persino Israele.. E questo è il pericolo più grave che l’Iran si trova ad affrontare in questo momento, secondo il ricercatore, in quanto questo gruppo mette in discussione il concetto di Stato-Nazione e sta acquisendo un ruolo sempre più centrale all’interno dello Stato.

    “In questo momento la questione Iran non è una priorità per Biden” sostiene invece Clawson, “mentre Obama aveva a cuore la questione della non proliferazione, per Biden non è così: l’intento del nuovo presidente americano è quello di riallacciare i rapporti con l’Europa , perciò la questione Medio-Oriente passa in secondo piano”.

    Un webinar che ha affrontato l’attuale rapporto tra Iran e USA e quali sono le prospettive future, in vista delle elezioni in Iran e dell’avvento del nuovo presidente americano: la possibilità o meno della ripresa degli accordi nucleari, la pericolosità delle milizie del Corpo della Rivoluzione islamica e di quanto questi giochino un ruolo sempre più influente all’interno del Governo e la questione Medio Oriente, che per il Presidente Biden, passa in secondo piano rispetto all’American Rescue Plan e alla ripresa dei rapporti con Cina ed Europa.

     

     

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