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    L’Iran minaccia di bombardare Israele, anche sui giornali

    Dev’essere stata una bella sorpresa, per i non molti lettori del Tehran Times, quotidiano in inglese del regime iraniano, trovarsi una bella mappa di Israele in prima pagina, in cui si leggono anche i nomi veri, “Israel”, “Jerusalem”, e non “zionist entity” o “Palestine” e “Al Aqsa”. E anche i confini sono giusti, comprendono la Giudea e la Samaria, o almeno la zona C di questi territori che è sotto amministrazione israeliana, e anche il Golan. E’ una curiosa mappa, un documento a suo modo storico; potete vederla qui: https://www.tehrantimes.com/news/468091/Just-one-wrong-move. Che gli ayatollah abbiano finalmente acquistato il lume della ragione e non vogliano più “cancellare il regime sionista dalla carta geografica”? Che accettino la situazione del Medio Oriente senza negare il diritto all’esistenza di nessuno, come la grande maggioranza dei paesi del mondo?

     

    No, non è così, non facciamoci illusioni. La mappa sta sotto un titolo che dice “Just a wrong move!” cioè “basta un gesto sbagliato e…” ed è punteggiata da centinaia di cerchietti rossi, che sottolineano le più importanti località israeliane, le città e i villaggi più significativi e anche forse i posti militari, allineandosi per esempio anche al confine fra il Negev e l’Egitto dove gli insediamenti sono rari. A guardar bene si capisce che essi simboleggiano obiettivi di possibili bombardamenti. Fate una mossa, dice quella mappa, e vi bombardiamo dappertutto.

     

    Come scrive il giornale a chiusura dell’articolo che accompagna la mappa: “Il Tehran Times non ha bisogno di ricordare al regime illegittimo di Israele le capacità di difesa dell’Iran. Eppure, hanno bisogno che li facciamo tornare alla memoria qualcosa. L’ayatollah Seyyed Ali Khamenei, leader della rivoluzione islamica, ha risposto a tutte le minacce israeliane nel 2013, dicendo: ‘A volte i leader del regime sionista ci minacciano persino; stanno minacciando di colpire militarmente, ma penso che lo sappiano, e se non lo sanno, devono sapere che se commettono un errore, la Repubblica islamica distruggerà Tel Aviv e Haifa’. Tenete le mani a posto!”

     

    Probabilmente bisognerebbe mostrare questo piccolo colpo di propaganda a Biden e a tutti quelli che credono, per esempio nell’Unione Europea” che sia possibile fare dei patti di convivenza pacifica con l’Iran. Imperialisti, stragisti e antisemiti sono da quando il potere è passato al regime clericale, e tali restano. Se potessero, non esiterebbero a mettere in atto le minacce, così comuni da uscire anche su un qualunque giornale. Per fortuna al momento non possono, anzi la loro presenza militare in Siria (che per loro è la piattaforma d’attacco contro Israele), viene martellata continuamente dagli aerei israeliani, senza che essi abbiano potuto opporre resistenza o danneggiare Israele. La minaccia degli ayatollah è dunque oggi letteralmente una “tigre di carta”, come Mao diceva degli Stati Uniti.

     

    Certo, se avessero l’atomica che stanno cercando in tutti i modi di costruire, il bilancio strategico cambierebbe molto. Proprio per questo bisogna che i paesi occidentali e innanzitutto gli Usa appoggino Israele nella determinazione a impedire l’armamento militare dell’Iran, anche facendo ricorso alle armi.

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