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    L’Iran pianifica ritorsioni nei confronti della Diaspora in caso di attacco israeliano

    L’Iran starebbe stilando una lista di figure dell’ebraismo della Diaspora da assassinare come rappresaglia per un eventuale attacco israeliano ai suoi impianti nucleari. Questa è la rivelazione fatta dalla giornalista Catherine Perez-Shakdam al The Jewish Chronicle. 

    Uno vero e proprio scoop se si considera che la giornalista è ebrea. Infatti il tutto è avvenuto all’insaputa del regime iraniano che si è fidato del ruolo ricoperto da Perez-Shakdam presso il think tank della Henry Jackson Society, con cui ha contribuito come analista mediorientale e ricercatrice, e ai suoi contatti nel regime, in particolare quello da lei considerato “il dottor Goebbels dell’Iran”, Nader Talebzadeh, che è morto lo scorso aprile a causa di un arresto cardiaco.

    Infatti, durante un evento chiuso da lui organizzato prima della sua morte, Perez-Shakdam è stata informata del piano “per identificare tutte le ONG di spicco gestite da ebrei, rabbini importanti e altre figure di spicco”. Una volta fatta una mappatura, il piano prevedrebbe l’attivazione di diverse squadre d’assalto in grado di colpire i diversi obiettivi identificati così da “far pagare un prezzo alla diaspora”. 

    “Khamenei sembrava spaventato solo da una cosa: un attacco israeliano”, ha affermato Catherine Perez-Shakdam. “Crede alle minacce di Netanyahu e sa che, per ora, Israele è militarmente superiore” ha aggiunto. 

    Un portavoce del Community Security Trust, ente il cui scopo è fornire sicurezza, protezione e consulenza alla comunità ebraica nel Regno Unito, ha dichiarato: “Sappiamo da molti anni che l’Iran è coinvolto nel complotto terroristico contro le comunità ebraiche, ma è assolutamente agghiacciante averlo spiegato in modo così chiaro e dettagliato. Quando le persone chiedono perché le scuole e le sinagoghe ebraiche abbiano bisogno di sicurezza, questa è gran parte della risposta”.

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