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    La Russia chiede lo “scioglimento” dell’Agenzia Ebraica nel paese. Interviene il governo israeliano

    Le autorità russe hanno ufficialmente chiesto lo “scioglimento” di tutte le operazioni dell’Agenzia Ebraica nel Paese. Funzionari del ministero della Giustizia russo hanno presentato ricorso al tribunale distrettuale di Mosca. L’udienza preliminare è fissata per il 28 luglio.

     

    “La corte ha ricevuto una causa intentata dal dipartimento principale del ministero della Giustizia a Mosca per chiedere lo scioglimento dell’Agenzia ebraica”, ha affermato la corte in una dichiarazione diffusa dall’agenzia russa RIA. 

     

    Alla fine del mese scorso, l’Agenzia Ebraica, ha ricevuto una lettera dalle autorità russe in cui formulava una serie di richieste difficili e intimato indirettamente  l’interruzione di tutte le operazioni nel paese. La Sochnut inizialmente ha cercato di affrontare la questione in silenzio e da sola con la consulenza di funzionari del ministero degli Esteri e dell’Ufficio del Primo Ministro. Tuttavia, con l’aggravarsi della situazione, hanno chiesto ufficialmente l’intervento del governo. 

     

    Nel frattempo gli uffici russi dell’organizzazione ebraica, che ha il compito di facilitare e incoraggiare l’immigrazione ebraica in Israele, non smettono di operare nel Paese. L’Agenzia Ebraica infatti, sta facendo in modo che le comunità ebraiche russe non siano isolate e che chi abbia l’intenzione o addirittura tutte le carte pronte per partire, abbia la possibilità di poter fare l’Aliyah. 

     

    “La comunità ebraica in Russia è profondamente connessa con Israele”, ha affermato in una nota il primo ministro Israeliano Yair Lapid. “La sua importanza emerge in ogni discussione diplomatica con la leadership russa. Continueremo ad agire attraverso i canali diplomatici in modo che l’importante attività dell’Agenzia ebraica non cesserà”.

     

    “Gli ebrei russi non saranno tenuti in ostaggio dalla guerra in Ucraina. Il tentativo di punire l’Agenzia Ebraica per la posizione di Israele sulla guerra è deplorevole e offensivo”, ha sottolineato il ministro per gli Affari della diaspora Nachman Shai. “Gli ebrei della Russia non possono essere distaccati dal loro legame storico ed emotivo con lo Stato di Israele”, ha aggiunto.

     

    “Non vi è alcun motivo giustificabile per fermare le operazioni dell’Agenzia, e sono quindi in corso sforzi diplomatici per chiarire la situazione e risolvere la questione di conseguenza”. Con queste parole invece il ministro dell’Immigrazione e dell’Assorbimento Pnina Tamano-Shata ha commentato la vicenda.

     

    Ieri il primo ministro Yair Lapid ha tenuto una “valutazione della situazione” con funzionari del ministero degli Esteri e del Consiglio di sicurezza nazionale sulla questione. “Durante questa valutazione della situazione, è stato deciso di inviare una delegazione con funzionari dell’Ufficio del Primo Ministro, del Ministero degli Esteri, del Ministero della Giustizia e del Ministero dell’Immigrazione e dell’Assorbimento la prossima settimana al fine di garantire il proseguimento delle operazioni dell’Agenzia Ebraica in Russia”, ha dichiarato l’Ufficio del Primo Ministro in una nota. Domenica si terrà una riunione di aggiornamento sulla questione.

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