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    Le comunità ebraiche pregano per la pace dopo l’invasione russa dell’Ucraina

    Nelle prime ore di giovedì mattina, dopo settimane di intensa diplomazia, e nonostante la minaccia di dure sanzioni occidentali a Mosca, la Russia ha lanciato una massiccia operazione militare contro la vicina Ucraina, sostenendo di puntare ad una “demilitarizzazione” e una “denazificazione” del Paese.

     

    Sono molti i gruppi religiosi e le comunità ebraiche che hanno offerto sostegno e preghiere per coloro che sono coinvolti nell’aggressione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Putin. Se la preghiera è uno dei principi sui cui si basa l’ebraismo, in queste ore più che mai le comunità ebraiche stanno mostrando sempre di più la necessità e l’impegno di pregare per una pace imminente in Ucraina.

     

    Il movimento conservatore, “Masorati” dell’ebraismo e le sue organizzazioni affiliate hanno ospitato un incontro di preghiera globale su Zoom giovedì “per il benessere e la sicurezza dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che in Ucraina si trovano attualmente sotto attacco”. L’evento ha visto la partecipazione del rabbino Reuven Stamov di Kehilat Masoret, una sinagoga di Kiev. Il rabbino Rick Jacobs, capo dell’Unione per l’ebraismo riformato, ha invece twittato un appello alla pace.

     

    Il Comitato dei rabbini europei, un gruppo che annovera tra i suoi membri rabbini sia ucraini che russi, tra gli altri paesi, ha rilasciato giovedì mattina una dichiarazione esortando a pregare per la pace. “Alla luce della crescente violenza che si sta verificando nell’Europa orientale, il Comitato dei rabbini europei prega per la pace, sperando in un’attenuazione della situazione”

     

    Giovedì mattina l’American Jewish Committee ha pubblicato su Twitter una scritta “AJC sostiene l’Ucraina” definendo l’invasione russa dell’Ucraina una “flagrante violazione del diritto internazionale.

     

    La National Coalition Supporting Eurasian Jewry, un’organizzazione che sostiene gli ebrei nei paesi dell’Europa orientale e dell’ex Unione Sovietica, ospiterà un webinar con Oksana Markarova, ambasciatrice dell’Ucraina negli Stati Uniti dal febbraio 2021, per affrontare la situazione bellica attuale.  “NCSEJ condanna l’invasione russa e la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Siamo solidali con il popolo ucraino e sollecitiamo la cessazione dell’azione militare russa”, ha condiviso l’NCSEJ una nota. “La giustificazione di Putin per invadere è del tutto infondata, e la sua affermazione che l’Ucraina sia uno stato fascista o nazista non ha fondamento. La comunità ebraica ucraina è completamente integrata e gode di tutti i diritti e privilegi come qualsiasi altro cittadino ucraino”.

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