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    Matrimonio ebraico nel ‘Nido dell’Aquila’, l’affronto a Hitler

    Scelsero il “Nido dell’Aquila”, il rifugio alpino di Hitler, per sposarsi. Nell’agosto del 1955, a dare la notizia delle storiche nozze di Felice Jacobs e Alan Feldstein, fu la Jewish Telegraphic Agency sulle pagine del Detroit Jewish News: “E’ stato il primo matrimonio ebraico ortodosso, celebrato nella città di Berchtesgaden, la montagna dove Hitler amava ritirarsi e fino ad oggi culla del nazismo”. 

    Una scelta provocatoria quella dei coniugi Feldstein, che, dieci anni dopo la sconfitta e la morte di Hitler, decisero di convolare a nozze in Baviera, proprio nel rifugio alpino dove il Führer soggiornò a lungo, tenendo consulti segreti con i gerarchi del Terzo Reich.

    “Ci siamo sposati lì perché mio marito voleva sbeffeggiare Hitler” ha detto Felice Jacobs. 

    In quel periodo le truppe americane stavano occupando la città di Berchtesgaden e i grandi bunker sotterranei, costruiti per i nazisti, erano già stati trasformati in meta turistica. 

    La cerimonia religiosa fu celebrata sotto la chuppah, il baldacchino nuziale, allestita nell’Alpine Inn, situato proprio sopra un tunnel, dove il gerarca nazista Hermann Göring nascose gran parte della collezione di opere d’arte saccheggiata e poi recuperata solo dopo la guerra.  

    A celebrare il matrimonio, il rabbino Oscar Lifschutz, colonnello dell’esercito americano dalla lunga e leggendaria carriera militare, che, fra l’altro, scortò le spoglie del leader sionista Theodor Herzl, quando furono trasferite da Vienna a Gerusalemme, nel 1949. 

    “Penso che i miei genitori percepissero questo matrimonio non solo come un affronto a Hitler – ha detto al JTA il figlio, Mark – ma anche come una riaffermazione della sopravvivenza ebraica di fronte al tentativo di estinguere il nostro popolo”. 

    Negli anni successivi la coppia ebbe quattro figli: Mark, Rachel, Suzie e Sarah. Durante la sua vita Alan Feldstein intraprese molte battaglie in nome della giustizia contro l’intolleranza e la discriminazione razziale.  Si è spento il 29 gennaio scorso all’età di 88 anni.

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