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    Morto Kirk Douglas, il grande attore, ‘figlio di un venditore di stracci’

    L’attore Kirk Douglas è venuto a mancare mercoledì nella sua casa di Beverly Hills alla veneranda età di 103 anni. Conosciuto al grande pubblico per i tanti film in cui ha recitato, 87 in tutto. Nella sua carriera è stato nominato tre volte per il premio Oscar, che tuttavia ha vinto solo per la carriere.

    Kirk, che in realtà si chiamava Issur Danielovitch Demsky, era nato nel 1916 a Amsterdam nello stato di New York. Era figlio di genitori russi, emigrati ebrei, giunti negli Stati Uniti nel tentativo di sfuggire alle persecuzioni antisemite zariste e alla povertà. Sin da giovanissimo, unico figlio maschio tra sei sorelle, si cimentò nelle più svariate attività, maturando il desiderio ossessivo di affrancarsi dall’umile condizione originaria, di cui aveva sofferto suo padre Hershell, riuscito appena a sopravvivere come ‘venditore di stracci’ (come ricorda lo stesso Douglas nella prima autobiografia, “The ragman’s son” del 1988, tradotta in italiano con il titolo “Il figlio del venditore di stracci – Una vita come un film”, pubblicata da Rizzoli nel 1989).    

    La prima occasione per fuggire alla condizione di povertà arrivò dopo il suo Bar Mitzva quando gli fu venne offerto di seguire gli studi rabbinici, che declinò fermamente.

    Fu sua madre Bryna (dal nome della quale deriva quello della futura compagnia di produzione dell’attore) a spingerlo a studiare, a laurearsi e a dedicarsi a una professione adeguata alle sue aspirazioni, prima come speacker radiofonico, poi come attore di teatro e quindi i primi passi come attore cinematografico.

    Pur non particolarmente religioso, Kirk Douglas – come ebbe a dire in una intervista – rispettò sempre il digiunato di Yom Kippur: “anche lavorando sui set cinematografici, ma l’ho sempre fatto”.

    Negli ultimi anni, Douglas si riavvicinato alla religione, anche a seguito di un’incidente quasi fatale nel 1991 tra il suo elicottero e un aereo acrobatico in cui morirono due uomini. Mentre giaceva in un letto d’ospedale con dolori lancinanti alla schiena, iniziò a meditare sul significato della sua vita: ”Sono arrivato a credere di essere stato risparmiato perché non avevo ancora compreso il significato di essere ebreo”. Douglas iniziò un intenso programma di studio della Torah con diversi rabbini e celebrò un secondo Bar Mitzvah all’età di 83 anni. Nessuna delle sue due mogli era di religione ebraica e di conseguenza anche i figli. Il figlio maggiore, attore e regista Michael Douglas, si è avvicinato all’ebraismo e ha vinto il premio Genesis 2015 che si riconosce agli ebrei di grande successo che esibiscono valori ebraici.

    Rimangono celebri alcuni film interpretati da Kirk Douglas, come “Sfida all’O.K. Corral” (1957), “Orizzonti di gloria” (1957) e “Spartacus” (1960), entrambi diretti da Stanley Kubrick. Caratterizzato da una personalità tormentata, dominata da una forte ambizione animata da un incessante desiderio di autoaffermazione, Douglas, divo dal temperamento difficile e spregiudicato, temprato da saldi principi democratici, all’inizio degli anni Cinquanta divenne  uno dei nomi più prestigiosi e contesi dalle majors, con le quali ebbe sempre un rapporto contrastato. Per il suo fisico asciutto e atletico, con la mascella piatta, lo  sguardo duro e beffardo e con l’inconfondibile fossetta sul mento, Douglas ebbe l’opportunità di ricoprire ruoli assai diversi in film  appartenenti a vari generi, che scelse con estrema cura, riuscendo a costruire una filmografia ricca di titoli di rilievo, senza mai rinunciare alla possibilità di discutere, alla pari, scelte di regia e aspetti recitativi con grandi autori. 


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