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    PARLAMENTO TEDESCO COMMEMORA VITTIME SHOAH

    Il parlamento tedesco ha commemorato questa mattina le
    vittime della Shoah, a pochi giorni dal 74mo anniversario della liberazione del
    campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche. Dopo un
    discorso introduttivo del presidente del parlamento, Wolfgang Schaeuble, è intervenuto
    lo scrittore e storico israeliano Saul Friedlaender – nato in Cecoslovacchia, e
    i cui genitori vennero uccisi nelle camere a gas di Auschwitz – che ha esortato
    la Germania ad opporsi alla crescente xenofobia e al nazionalismo su scala
    mondiale. “Tutti speriamo che voi abbiate la fermezza morale per
    continuare a lottare per la tolleranza e l’inclusione, l’umanità e la libertà, ossia
    per la vera democrazia”, ha dichiarato. “L’antisemitismo è uno dei
    flagelli che sta attaccando in forma latente una nazione dopo l’altra”, ha
    avvertito l”86enne storico, interrotto numerose volte dagli applausi. “La
    xenofobia, la seduzione che esercitano i metodi di governo autoritari e in
    particolare un nazionalismo sempre più forte stanno progredendo in tutto il
    mondo in modo preoccupante”. Friedländer, che ha raccontato di aver avuto
    dubbi prima di accettare di tenere un discorso al parlamento tedesco, ha
    parlato della Germania di oggi in termini di “uno dei grandi bastioni
    contro i pericoli appena descritti grazie alla trasformazione subita da anni
    dalla fine della guerra”.   

    Friedlaender ha avvertito i parlamentari sui rischi legati
    alla crescita di tendenze autoritarie in tutto il mondo. Tendenze contro cui la
    Germania deve lottare in ogni modo: non solo l’odio verso gli ebrei, anche
    “vecchie e nuove teorie cospirazioniste” rappresentano un pericolo
    reale, ha affermato lo storico, e vengono propagati soprattutto dalle destre
    radicali e populiste. D’altra parte lo storico non ha risparmiato la sinistra
    per quel che riguarda il rapporto con Israele: “Ovviamente e’ legittimo
    criticare Israele, ma la veemenza e la dimensione di questi attacchi sono
    spesso assurde ed hanno talvolta il sapore di un antisemitismo
    malcelato”.      

    Anche il presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, ha
    insistito sulla necessita’ di mantenere alta la guardia:  “Proviamo vergogna per il fatto che ci
    siano degli ebrei che pensino di nuovo di lasciare il nostro Paese perche’ non
    si sentono piu’ al sicuro. Ma questa vergogna non basta. Tutti si devono
    impegnare contro le discriminazioni, nella vita di tutti i giorni”.      

    Saul Friedlaender ha raccontato la propria storia. I suoi
    genitori, che erano fuggiti dalla Cecoslovacchia alla Francia, l’avevano
    lasciato in un collegio cattolico perche’ ritenevano che per lui i rischi
    fossero troppo elevati e continuarono la fuga. Ma alla frontiera della Svizzera
    furono arrestati, e rispediti in Francia, da dove furono deportati ad Auschwitz
    e poi assassinati. “Paradossalmente, se fossi stato con loro forse si
    sarebbero salvati: in quel momento la Svizzera accoglieva le coppie con bambini.
    Ma in quell’epoca agli ebrei era negata qualsiasi decisione razionale”. 

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