Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    Presentato il film “Storie della Shoah in Italia. I complici”

    Raccontare i nemici che non si
    vedono, gli italiani indifferenti che durante la guerra girarono il volto alle
    atrocità dei nazisti. Questo il tema centrale del film “Storie della Shoah in
    Italia. I complici”, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah col contributo
    di Roma Capitale ed il patrocinio di istituzioni nazionali ed ebraiche.

    Scritto dagli storici Isabella
    Insolvibile e Amedeo Osti Guerrazzi, con la regia di Alessandro Arangio Ruiz,
    la pellicola si snoda nei veri luoghi della tragedia, tra le città di Roma,
    Firenze, Milano e Trieste: il carcere di S. Vittore e quello di Via tasso, la Risiera
    di San Sabba, il Binario 21. Ad ogni luogo è associata una storia di tradimento
    e delazioni, attraverso cui è possibile comprendere il complesso meccanismo
    della deportazione, che spesso iniziava dalle soffiate.

    “Girare questo film mi ha suscitato emozioni
    forti – ha commentato a Shalom il regista Arangio Ruiz – I cattivi non si
    vedono nel documentario, perché non si hanno molte informazioni dei delatori.
    Abbiamo perciò fatto parlare i buoni cercando di costruire un documentario
    scientificamente accurato ed al contempo fruibile anche da persone che non
    conoscono la storia fino in fondo”.

    Quello dei delatori è un capitolo noto,
    ma non troppo approfondito nella narrazione della Shoah, che però ha compromesso
    numerose vite, vendute per poche lire ai loro aguzzini. La maggior parte delle
    spiate venivano consumate principalmente da bande di fascisti, di cui i nazisti
    si servivano, ma anche da collaborazionisti che, mossi dall’ideologia o dal
    denaro, aderirono all’infamia.

    Il documentario si compone di filmati
    d’epoca, interventi di storici e interviste a vari testimoni, come Emilia Di
    Porto che racconta: “Anche se ero piccola, certe cose rimangono impresse nella
    mente. Quello che ho visto era un orrore indescrivibile, mi ha lasciato ferite
    che non si rimargineranno mai. I giovani devono seguire la via dell’unità e della
    fratellanza, affinché non si ripeta mai più”.

    Voci, racconti, immagini e musiche
    coinvolgenti intervallate da letture di documenti e missive, a cui ha prestato
    la voce l’attore Luca Ward. Un documentario duro, tragico, che permette di
    comprendere a pieno la spietatezza della ferocia antisemita, indistinta nei
    confronti di bambini, uomini, donne e anziani.

    “In quanto storica, per quanto sia
    abituata a studiare queste tragedie, mi fa sempre effetto – ha spiegato
    Isabella Insolvibile – Sono contenta che il film venga pubblicato attorno al 25
    aprile, perché quel giorno ci ha liberato anche da queste atrocità”. Tenere
    viva la memoria in tutte le sue sfaccettature, nell’intera complessità.

    Il
    documentario andrà in onda sulle reti Rai sabato 23 aprile, ore 23:00, su TG2
    Dossier e martedì 26 aprile, ore 22:00, su Rai Storia.

    CONDIVIDI SU: