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    Sami Modiano guida i giovani nella sinagoga e nel museo ebraico di Rodi

    Nelle stanze della sinagoga e del museo ebraico di Rodi molti ragazzi assieme alle loro famiglie hanno avuto il privilegio in questi giorni di ascoltare la storia della comunità ebraica locale da Sami Modiano, sopravvissuto alla Shoah. È una storia che gli appartiene visto che Sami, che ha da poche settimane festeggiato i suoi 92 anni, è nato il 18 luglio del 1930 proprio a Rodi. E lui da decenni condivide questa storia nelle scuole, con i giovani, e di estate anche nei locali dell’antica sinagoga e del museo ebraico di Rodi.

     

    È da Rodi che Sami viene deportato dai nazisti nel luglio del 1944 con gli altri duemilacinquecento ebrei residenti. Sami, il padre Giacobbe e la sorella Lucia vengono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove arrivano ad agosto del 1944 dopo un viaggio in condizioni disumane durato 21 giorni. A Birkenau Giacobbe e Lucia muoiono. Sami nel gennaio del 1945 sopravvive anche alla marcia della morte, e per lui giunge la liberazione. Instancabile testimone della Shoah, accanto alla sua compagna di vita Selma, Sami ha fatto della sua testimonianza una ragione di vita. Per questo ama incontrare studenti e giovani, ai quali trasmette e consegna la sua memoria. Ogni estate il ritorno di Sami a Rodi per raccontare la sua storia e quella della sua comunità, rappresenta una grande rivincita sulla storia.

     

    Il questa gallery di Shalom Sami Modiano guida le famiglie nel museo ebraico e nella sinagoga di Rodi.

    [GALLERY]

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