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    Sharanksy: L’antisemitismo è diventato ”mainstream” perché è stato normalizzato e legittimato

    «Da 20 anni diciamo che l’antisemitismo è in aumento, quindi cosa rende quest’anno diverso? In passato abbiamo parlato di antisemitismo a sinistra e di antisemitismo a destra. Quest’anno è diventato “mainstream”». Queste le preoccupanti parole di Natan Sharansky alla riunione annuale del Combat Antisemitism Movement (CAM), di cui è il presidente.

     

    Combat Antisemitism Movement è nato con lo scopo di difendere e sostenere i diritti umani degli ebrei in tutto il mondo. Oltre 650 organizzazioni e 2 milioni di persone provenienti da ambienti diversi in tutto il mondo fanno parte di questo ente. Nel comitato esecutivo, presieduto da Sharansky, figurano anche l’ex senatore americano Joe Lieberman e l’ex ministro della giustizia e procuratore generale del Canada Irwin Cotler.

     

    Nel suo discorso Sharansky ha voluto sottolineare il tentativo delle Nazioni Unite di “delegittimare” Israele e di mantenere dei doppi standard nei confronti di Israele. E il tutto sta avvenendo in un clima di estrema polarizzazione dove sta diventando sempre più difficile combattere l’antisemitismo. «Dobbiamo unire le persone di sinistra e di destra – ha aggiunto – contro le nuove forme di antisemitismo, abbiamo bisogno di un fronte molto ampio».

     

    «La cosa che ho trovato più inquietante di questa nuova ondata di antisemitismo è la globalizzazione attraverso i social network», ha sostenuto il membro del consiglio Irwin Cotler portando come esempio due casi avvenuti a pochi giorni di distanza: il primo a Londra, dove un gruppo ha iniziato a fare imprecazioni e cori antisemiti sostenendo la violenza nelle strade della capitale inglese, il secondo invece è avvenuto a migliaia di chilometri di distanza pochi giorni dopo, a Toronto, dove dei ragazzi hanno emulato quanto avvenuto nel Regno Unito.

     

    Cotler, come Sharansky, teme il crescente mainstreaming e la “normalizzazione e legittimazione” dell’antisemitismo nel mondo della politica, delle università, dello spettacolo e dello sport. Il tutto nel silenzio delle Nazioni Unite.

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