"Credo che il mondo dovrebbe mettersi in piedi e chiedere scusa" per le leggi razziali, che vanno "condannate senza se e senza ma". "Io non sono il mondo, ma sono il sindaco di Trieste e come sindaco di Trieste chiedo scusa". Lo ha affermato il primo cittadino del capoluogo del Friuli Venezia Giulia, Roberto Dipiazza, durante una cerimonia organizzata in Municipio a 80 anni dall'annuncio della promulgazione delle leggi razziali, il 18 settembre 1938, in piazza Unità a Trieste, da parte di Benito Mussolini. Presente alla cerimonia anche la presidente dell'Ucei, Noemi Di Segni: "In questa piazza, in questa giornata - ha osservato - dobbiamo con fermezza denunciare le parole di odio, le violenze verbali e fisiche rivolte contro individui e collettività che ogni giorno di più sentiamo pronunciate e difese anche nello spazio pubblico; cerimonie e raggruppamenti nostalgici di matrice neofascista con assenza, avvallo e sottovalutazione dell'impatto che queste hanno su chi è fragile e impreparato, anche da parte della classe politica". Sono "segnali inquietanti, preoccupanti che generano incertezza. Questo oggi accade e nessuno può restare inerte". Secondo il rabbino capo della Comunità ebraica di Trieste, Alexandre Meloni, l'antisemitismo in Italia è "sempre presente, come un virus si trasforma di epoca in epoca. E' sempre latente, il problema è quando ci sono persone che pensano che possono usare questo antisemitismo latente a fini personali e di potere. Questo sta aumentando". E per quanto riguarda la politica, ha concluso: "Non penso che a parte qualche eccezione, un politico sia fondamentalmente antisemita, ma lo può diventare se gli è utile. Ed è questo che mi preoccupa". Al termine della cerimonia è stata scoperta una targa commemorativa che verrà affissa sotto i portici del municipio di Trieste.
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