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    Team israelo-tedesco inventa il “World Mortality Dataset”: la prima raccolta reale di dati sui decessi per Covid-19

    Il mondo fronteggia ormai da più di un anno e mezzo l’ondata di mortalità legata alla pandemia di Covid-19. Nonostante il bilancio delle vittime continui a salire, anche a causa delle nuove varianti, i numeri sulla mortalità legata al virus sembrano ancora non essere totalmente chiari.

     Le statistiche legate ai decessi a causa del Coronavirus, danno al pubblico un’idea di quanto si sia riuscito, o meno, in un determinato luogo, a contenere la diffusione del virus e delle sue varianti. Tuttavia, non tutti i paesi hanno agito in modo leale. Molti hanno sottostimato il loro numero, deliberatamente o a causa di test difettosi. 

    Due giovani ricercatori, uno israeliano e l’altro tedesco, hanno condotto uno studio per poter far luce sui numeri reali. Invece di fare affidamento sui tassi di mortalità per il virus, pubblicati dai vari paesi, hanno creato il World Mortality Dataset, la più grande raccolta esistente di dati sulla mortalità complessiva, per scoprire tasso di morti reale, a causa del virus, in più di 100 paesi. I risultati sono successivamente stati pubblicati sulla rivista ELife.

     

    In un determinato periodo di tempo, un certo numero di persone muore a causa di una serie di motivi: vecchiaia, malattia, violenza, incidenti stradali e altro ancora. Queste morti sono comunemente chiamate “morti attese”. I ricercatori utilizzano questi dati per prevedere il numero di decessi previsti nei prossimi mesi e anni. Tuttavia, pandemie, guerre, disastri naturali e provocati dall’uomo causano ulteriori morti, che vanno oltre le previsioni. Questi fenomeni sono noti come “decessi in eccesso”.

    Per calcolare il vero bilancio delle vittime di Covid di un determinato paese, Ariel Karlinsky, uno studente laureato presso il dipartimento di economia dell’Università Ebraica di Gerusalemme (HU) e Dmitry Kobak dell’Università tedesca di Tubinga, hanno raccolto dati sulla mortalità da 103 paesi. “Abbiamo raccolto dati sulla mortalità per rispondere a una serie di domande”, ha detto Karlinsky. “Volevamo scoprire se la pandemia ha causato realmente morti in eccesso nei paesi presi in esame, e in caso positivo volevamo scoprire in che misura”

    Per fare ciò, il team ha confrontato il numero di “decessi noti” complessivi durante la pandemia di Covid con il numero di decessi complessivi degli anni precedenti. In questo modo, sono stati in grado di determinare il probabile numero di decessi in eccesso causati dal Coronavirus. 

    Ad esempio, diversi paesi dell’America Latina, in particolare Bolivia, Ecuador, Messico e Perù, hanno sottostimato i loro decessi per Covid, anche se il numero di decessi in eccesso subiti durante il periodo della pandemia è stato superiore di oltre il 50% rispetto al numero di decessi previsti. Secondo Karlinsky e il World Mortality Dataset di Kobak, il vero numero di decessi per Covid in Bolivia è probabilmente 2,5 volte superiore a quello riportato: 36.000 morti invece di 15.000. In Ecuador, è 2,9 volte più alto: 64.000 decessi invece dei 22.000 riportati, mentre in Messico è 2,1 volte più alto: 471.000 invece dei 221.000 morti per pandemia segnalati.

    Tuttavia, il Perù si è distinto dal gruppo. Originariamente avevano sottostimato le loro morti per Covid, sostenendo solo 69.000 morti quando in realtà quella cifra era più vicina a 185.000. Dopo le proteste dei funzionari della sanità pubblica, il ministero della salute del Perù ha fatto ammenda. 

    Nel frattempo, altri paesi hanno continuato ostinatamente a sottostimare le loro morti per Covid. Il  numero reale di morti a causa della pandemia subite dalla Russia è probabilmente 4 volte superiore a quello riportato: 551.000 morti invece di 135.000. In Bielorussia quel numero è 14,5 volte più alto: 5.700 morti, invece di 392, e in Uzbekistan 29 volte più alto: 21.500 morti, invece dei 740 segnalati. Il Tagikistan vince il premio sottostimato con un tasso di mortalità Covid che è 100 volte superiore a quello riportato: 9.000 morti, invece di 90.

    L’ex Unione Sovietica non è la sola a sottostimare ampiamente le sue morti per Covid. Secondo lo studio, il vero numero di morti per pandemia in Nicaragua è 50 volte superiore a quello riportato: 7.000 decessi per coronavirus invece dei 137 segnalati. Tuttavia, non tutti i dati riportano uno scenario negativo. Il tasso di mortalità di Australia e Nuova Zelanda durante la pandemia è stato in realtà inferiore rispetto ai periodi precedenti. Ciò è probabilmente dovuto ai loro sforzi di contenimento del virus, che includevano la chiusura delle frontiere, il distanziamento sociale e l’uso di mascherine che hanno ridotto il numero complessivo di decessi durante il periodo di pandemia.

    Tra le nazioni europee, il team ha scoperto che molti paesi hanno riportato fedelmente le loro morti per pandemia. Per 100.000 persone, il Regno Unito ha subito 159 morti, la Francia 110, la Svizzera 100. La Repubblica Ceca ha subito 320 morti per pandemia e la Polonia 310. La Danimarca e la Norvegia sono state uniche, in quanto non hanno sperimentato un eccesso di mortalità durante la pandemia. Gli Stati Uniti hanno avuto 194 morti in eccesso ogni 100.000 persone.

    “I nostri risultati presentano un quadro completo dell’impatto di Covid”, ha condiviso Kobak. 

    Per quanto riguarda il medio oriente, le morti in eccesso di Israele durante la pandemia di coronavirus, sono state in realtà inferiori alle cifre riportate: 5.000 invece di 6.400. Ciò è probabilmente dovuto a una diminuzione del numero complessivo di decessi per infezioni respiratorie non COVID 19 durante i mesi invernali. Con 58 morti in eccesso ogni 100.000 persone, Israele è andata meglio dei paesi vicini (che hanno fornito dati complessivi sulla mortalità). Le morti in eccesso dell’Egitto erano 13 volte superiori a quelle riportate: 196.000 invece di 15.000, quelle dell’Iran erano 2,15 volte superiori: 115.000 morti per Covid invece di 54.000, e le cifre del Libano erano 1,23 volte superiori a quelle riportate: 9.000 morti invece di 7.300.

    Nell’analizzare le cifre complessive, Karlinsky ha espresso la speranza, “che il nostro sistema di dati possa essere una risorsa preziosa per i funzionari della sanità pubblica che cercano di valutare i rischi e i benefici di una determinata misura di contenimento della pandemia. Kobak e io espandiamo costantemente la nostra raccolta di dati, e continueremo a monitorare la mortalità in eccesso in tutto il mondo per il resto della pandemia”

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