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    USA: DA JERSEY CITY A NEW YORK, ONDATA ATTACCHI ANTISEMITI

    L’attacco antisemita che ha provocato cinque feriti la scorsa notte a Monsey, una piccola località abitata prevalentemente da ebrei chassidici nello stato di New York, è l’ultimo di una serie di aggressioni contro ebrei avvenute in dicembre in questo stato e nel vicino New Jersey. L’episodio più grave è avvenuto lo scorso 10 dicembre, quando una coppia di afroamericani – il 47enne David Nathaniel Anderson e la 50enne Francine Graham – ha ucciso un poliziotto e tre persone che si trovavano in un negozio di alimentari kosher a Jersey city. Al momento non sono chiare le motivazioni dei due aggressori, che sono stati uccisi in una sparatoria con la polizia ed erano già sospettati dell’omicidio di un autista di Uber. Anderson aveva legami con un gruppo estremistico afroamericano, i Black Hebrew israelites, una specie di setta accusata di incitamento all’odio contro gli ebrei e i bianchi. La settimana appena trascorsa è stata segnata da una serie di otto aggressioni contro ebrei a New York che, pur non gravi come gli attacchi di Jersey city e Monsey, sono indice di un clima diffuso di violenta intolleranza. Venerdì mattina, scrive il New York Post, una donna afroamericana è stata fermata dalla polizia dopo aver insultato, schiaffeggiato e minacciato tre giovani donne ortodosse nel quartiere di Crown Heights a Brooklyn. In serata un 43enne è stato fermato dopo aver lanciato insulti antisemiti e brandito una borsa contro una mamma ebrea che passeggiava col figlio di tre anni. Lunedì a Manhattan un ebreo di 65 anni era stato preso a calci e pugni, da un 28enne che urlava insulti antisemiti. Negli altri cinque casi non ci sono stati arresti, ma intanto è già polemica per la messa in liberà di due dei tre fermati. (Civ/AdnKronos) 

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