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    Usa: dopo 11 settembre Cia valutò uso siero della verità

    La Cia ha valutato la possibilità  di usare un “siero della verità” sui detenuti accusati di  terrorismo negli anni successivi agli attacchi dell’11 settembre  2001. Lo rivela – secondo il Washington Post – un rapporto  declassificato scritto dal funzionario a capo del team medico  dell’agenzia di intelligence, la cui identità non è stata  divulgata.     

    Il piano, chiamato Project Medication, è stato accantonato  nel 2003: non prima però che i medici della Cia esplorassero la  possibilità di condurre interrogatori usando il farmaco come  alternativa meno dura a pratiche brutali come la privazione del  sonno, il confinamento in spazi ristretti e il waterboarding.     

    Il rapporto parla dei precedenti tentativi dell’agenzia di  ricorrere ad un siero della verità, citando uno studio del 1961,  secondo cui gli individui che potevano resistere agli  interrogatori lo avrebbero fatto anche in uno stato mentale  alterato. Inoltre, si afferma che l’uso di un farmaco come il Versed –  identificato come il medicinale preferito per l’induzione alla  verità – avrebbe probabilmente incontrato ostacoli legali, tra  cui le norme che vietavano di condurre esperimenti medici sui  prigionieri, e l’uso di farmaci che alterano la mente durante  gli interrogatori.


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