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    William Bernbach, la storia del creativo che ha cambiato la pubblicità

    William Bernbach, anche conosciuto come “Bill”, era un creativo pubblicitario statunitense di religione ebraica che nacque nel Bronx nel lontano 1911. La sua era una famiglia agiata, ma modesta che viveva una vita di continue regole date dal padre severo, come lo ricordava Bernbach. Proprio grazie a questa vita ferrea, senza lussi eccessivi, durante la “Grande Depressione” i coniugi Bernbach poterono far continuare i studi a William che, all’epoca, ancora non aveva la vocazione per la pubblicità. Una volta divenuto adulto, scattó in lui una forte passione per la pubblicità, a cui si dedicò con grinta e costanza, ma nel frattempo continuava a lavorare come fattorino. Quando notarono il suo estro creativo, i superiori lo spostarono all’interno dell’ufficio marketing. Mai scelta fu più azzeccata in quanto proprio lui fu tra i promotori della “Seconda Rivoluzione Creativa” che si ebbe negli anni ‘50 e che lo rese famoso in tutto il mondo.

    Una delle sue campagne più famose è stata proprio quella del panificio ebraico “Levy’s”. Famoso il pay-off utilizzato: «non devi essere ebreo per amare Levy’s, il vero pane di segale ebraico». Si occupò anche dell’autonoleggio “Avis” e dell’intramontabile maggiolino Volkswagen.

    Lui era un vero creativo a 360 gradi. Non teorizzava e non lasciava testi scritti. Era puro, geniale, istintivo. Fu proprio lui l’inventore della “coppia creativa”: Bernbach capì per primo il potenziale della fusione tra parole e immagini e così scelse di accoppiare copywriter e grafico per creare campagne pubblicitarie colme di persuasione. L’ironia e il negative approach sono i suoi tratti distintivi. L’approccio negativo aveva il compito di prevenire eventuali obiezioni dei consumatori, anticipando ed enfatizzando i punti di debolezza del prodotto. Una scelta che nessun creativo aveva mai fatto prima. Tutte queste innovazioni portate in campo pubblicitario e ancora usate oggi lo hanno portato a diventare uno dei personaggi più influenti del XX secolo.

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