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SPECIALE PESACH 5784

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    Cosa si celebra a Lag Ba’omer?

    Nel Tamud babilonese (Yevamòt, 62b) è
    raccontato: “Disse r. Akivà: se uno ha studiato Torà da giovane, la studi anche
    da vecchio; se ha avuto discepoli da giovane, ne abbia anche da vecchio, come è
    detto: “Semina di mattina, ecc.”. [Così fece r. Akivà sul quale è
    raccontato che] aveva dodicimila coppie di discepoli nel territorio da Gevat ad
    Antipatris [in Giudea], e morirono tutti in un breve periodo di tempo, perché
    non si trattavano con rispetto reciproco. E il mondo era senza Torà  finché r. Akivà andò nel meridione a
    insegnare  Torà ai maestri che si
    trovavano là. Questo secondo gruppo di discepoli era composto da r.  Meir, r. Yehudà, r. Yosè, r. Shim’on e r.  El’azar ben Shamua’. E questi furono coloro
    che risollevarono allora lo studio della Torà. Le dodicimila coppie di
    discepoli morirono nel periodo che va da Pèsach a Shavu’ot.

                R.
    Shlomò Zevin (Belarus, 1888-1978, Gerusalemme) in Ha-Mo’adìm Be-Halakhà (360)
    scrive che una delle prime fonti che indicano Lag Ba’omer (il 33esimo giorno da
    quando si inizia il conteggio dello ’omer) come giorno speciale è r. Menachem
    ben Meir detto Meiri (Perpignano, 1249-1315). 
    Il Meiri nel suo commento Bet Ha-Bechirà al trattato Yevamòt, afferma
    che ha una tradizione ricevuta dai Gheonìm di Babilonia che Lag Ba’omer è il
    giorno nel quale i decessi dei discepoli di r. Akivà cessarono. Per questo motivo
    di Lag Ba’omer non si digiuna [né si dicono suppliche nelle tefillòt
    quotidiane].

                R.
    Tzidkiyà Anau di Roma (XIII sewc. E.V.) nella sua opera halachica Shibbolè
    Ha-Lèket (cap. 235) scrive: “In alcuni luoghi vi è l’usanza di non tagliare i
    capelli da Pèsach fino a Lag Ba’omer e così 
    pure di non andare a nozze perché in quei giorni morirono di un’epidemia
    i discepoli di r. Akivà. 

                Nello
    Shulchàn ‘Arùkh (cap. 493) r. Yosef Caro (Toledo, 1488-1585, Safed) scrive: “Vi
    è l’usanza di non andare a nozze tra Pèsach e Shavu’ot fino a Lag Ba’omer
    perché in quel periodo morirono i discepoli di r. Akivà”. Viene menzionata
    anche l’usanza di non tagliare i capelli, ma nulla più. Non si parla affatto di
    eventi tenuti a Meron come avviene ai nostri giorni.

                Una
    delle prime fonti che citano Meròn come destinazione di Lag Ba’omer è il
    commento ‘Atèret Zekenìm allo Shulchàn ‘Arùkh (cap. 493), citato da r. Zevin .
    L’autore scrive che vi è un’usanza in Eretz Israel di andare accanto alle tombe
    di r. Shim’on bar Yochai e di suo figlio El’azar nel giorno di Lag Ba’omer. R.
    Chayìm Vital (Calabria, 1543-1620, Damasco) in Perì Etz Chayìm (Sha’ar Sefiràt
    Ha‘omer, cap. 7) scrisse che vide il suo maestro (R. Yitzchak Ashkenazi detto
    Arì Hakadòsh) che andò li con moglie e famiglia e vi stette tre giorni.

                R.
    Zevin aggiunge che quando gruppi di persone iniziarono ad andare a Meron di Lag
    Ba’omer per celebrare l’anniversario della morte di R. Shim’on Bar Yochai e a
    visitare il luogo dove è sepolto, ci furono importanti autorità halakhiche che
    espressero le loro riserve. Tra questi vi fu l’autorevole r. Moshè Schreiber
    (Francoforte,1762-1839,  Bratislava) che
    nella sua opera di responsi Chatàm Sofèr (Y.D., 233) scrisse che non era
    opportuno stabilire un mo’ed in un giorno nel quale non avvenne alcun miracolo
    e non di cui non se ne parla nel Talmud. E le astensioni dal digiunare e dal
    fare discorsi funebri sono usanze per le quali non si sa l’origine. Un’altra
    fonte critica delle celebrazioni fatte a Meròn per Lag Ba’omer fu r. Yosef Shaul
    Nathansohn (Galizia, 1808-1875, Lwow) autore dell’opera di responsi Shoèl
    u-Meshìv. R. Nathanson scrisse che nel giorno della dipartita di un giusto è
    appropriato digiunare e non farne una festa. Nonostante le critiche vi furono
    anche autorità rabbiniche che giustificarono l’usanza di festeggiare Lag
    Ba’omer come giorno della dipartita di r. Shim’on Bar Yochai.  L’autore dei responsi Shem Ariè scrisse che
    si fa festa a Lag Ba’Omer per celebrare il fatto che R. Shim’on Bar Yochai morì
    di morte naturale e i Romani non riuscirono mai a catturarlo. Al giorno d’oggi
    Lag Ba’omer a Meron è diventato per molti, specialmente per i chassidìm, un
    giorno di celebrazione.

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