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    Centrodestra diviso sull’ambasciata a Gerusalemme

    Il tema è da sempre divisivo per la politica italiana
    e adesso lo è anche nel centrodestra dove ci sono opinioni divergenti sul
    possibile spostamento dell’ambasciata italiana a Gerusalemme. Sulle ombre di
    Trump, il leader della Lega si impegna in caso di vittoria elettorale a
    mantenere la promessa di riconoscere Gerusalemme capitale d’Israele. Lo dice al
    quotidiano Israel HaYom vicino alla destra e all’ex premier
    Netanyahu.

    “Sicuramente, – risponde sullo spostamento
    dell’ambasciata a Gerusalemme – anche se ribadisco e sottolineo che questa è
    una coalizione di centrodestra. Ho dato la mia parola, sono impegnato
    totalmente per il popolo di Israele”. Salvini attacca poi il pd sulla
    questione del presunto antisemitismo della base dem. “Alcuni dei suoi
    candidati, compresi capiliste, hanno scritto insulti vergognosi contro Israele
    e il suo diritto di esistere e difendersi”. Il riferimento è al caso
    di Raffaele La Regina e a quello di Rachele Scarpa, candidata dem a
    Treviso.

    Ma
    la posizione su Gerusalemme non è condivisa dalla leader di Fratelli d’Italia
    Giorgia Meloni che alla Reuters dice chiaramente di non voler seguire l’esempio
    di Donald Trump. Difesa, però, d’Israele, Meloni in un video dichiara di
    lavorare con il Likud e dal partito della fiamma Lucio Malan attacca un altro
    dem, Michele Piras, candidato sull’ uninominale in Sardegna, per un’intervista
    rilasciata su youtube nel 2020. ‘Millenni di esistenza della comunità ebraica
    in Europa hanno prodotto una contaminazione di disvalori come quelli del
    razzismo, della supremazia bianca, o di un modo oppressivo di imporre i propri
    valori’, dice Michele Piras secondo quanto denunciato da Malan.

     

    Dal
    pd, non si resta in silenzio e risponde a Salvini, Piero Fassino.
    “Anziché autoinvestirsi del ruolo di difensore di Israele, – dichiara il
    presidente della Commissione Esteri della Camera – Salvini dovrebbe spiegare
    all’opinione pubblica israeliana che il suo principale alleato e con cui
    vorrebbe governare l’Italia è un partito che per anni ha coltivato apertamente
    nostalgia del fascismo e tuttora nelle sue file sono non pochi coloro che
    esaltano un passato tragico che il popolo ebraico ha pagato con 6 milioni di
    vittime”. “Penosa poi la propaganda di far credere che il Partito
    democratico abbia ostilità verso Israele, quando è ampiamente documentato
    l’impegno del Pd contro ogni forma di antisemitismo, antisionismo e ostilità
    allo Stato di Israele, per i cui diritti e per la cui sicurezza il Pd si è
    sempre battuto senza se e senza ma”.

     

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