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    80 anni leggi razziali. Oggi inaugurazione a Roma mostra "Italiani di razza ebraica"

    Giovedì 13 settembre, presso il Museo Ebraico di Roma, verrà
    inaugurata la mostra “Italiani di razza ebraica: le leggi antisemite del
    1938 e gli ebrei di Roma”, curata da Yael Calò e Lia Toaff. Nella mostra
    sono evidenziati gli aspetti che hanno preceduto e poi portato alla
    realizzazione delle leggi razziali. 
    All’evento, oltre al Rabbino Capo Riccardo Di Segni e alla presidente
    della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello interverranno il Sindaco di Roma
    Virginia Raggi, il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali
    Lucia Borgonzoni, e la senatrice a vita Liliana Segre. Le leggi razziali,
    controfirmate dal re Vittorio Emanuele III di Savoia, furono emanate tra il
    settembre e il novembre del 1938. Basandosi sul criterio del razzismo
    biologico, portarono all’esclusione degli ebrei dalla società. L’esposizione
    inizia con l’emancipazione degli ebrei italiani e con l’avvento del fascismo
    negli anni venti, per poi giungere al razzismo e alle Leggi razziali emanate
    con il R.D.L del 17 novembre 1938. La scelta espositiva è soprattutto
    didattica, in quanto è necessario conoscere i diritti e le libertà acquisite
    dagli ebrei italiani nel Regno d’Italia per comprendere a pieno ciò che poi
    avrebbero perso. All’interno dell’esposizione lo spazio privilegiato è dato
    alle persone che hanno sofferto durante gli anni delle persecuzioni. Persone di
    diversa estrazione sociale, civile, economica, religiosa che tuttavia hanno avuto
    lo stesso terribile destino. Con lo scoppio della guerra la normativa persecutoria
    si fece più severa: gli ebrei stranieri furono rinchiusi in campi di
    internamento allestiti nella penisola e gli ebrei italiani ritenuti ostili o pericolosi,
    vennero mandati al confino. La mostra termina quindi con un piccolo spazio
    dedicato all’occupazione, alla clandestinità e alle deportazioni.

    A guidare i visitatori della mostra vi saranno le biografie,
    i documenti, pagelle e libri di propaganda. Oggetti a noi familiari ma con un
    intrinseco valore storico, che aiuteranno nella comprensione di ciò che
    realmente è stato.  

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