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    Il fascino degli argenti antichi al Museo ebraico di Roma

    Il Museo Ebraico di Roma è stata la location della presentazione del volume “Argentieri piemontesi del ‘700. Trovati e ritrovati” scritto da Gianfranco Fina. Insieme all’autore del libro presenti i direttori di diversi musei ebraici italiani, tra i quali: Marcella Ansaldi, Direttore del Museo Ebraico di Venezia, Claudia De Benedetti, Direttore del Museo Ebraico di Casale Monferrato, Dora Liscia Bemporad, Direttore del Museo Ebraico di Firenze e, ovviamente, il direttore del Museo ebraico di Roma Olga Melasecchi.

    Considerato nel mondo antico sacro agli dei, l’argento fu uno dei materiali prediletti dagli artisti piemontesi, i quali seppero lavorarli in sintonia con le mode dei diversi periodi storici. Un settore molto interessante dell’argenteria piemontese del Settecento, fonte della ricerca fatta da Fina per la realizzazione della sua opera, è quello relativo alle opere eseguite per la committenza ebraica. In questo volume infatti, l’autore ha proposto alcuni oggetti, che testimoniano l’alta qualità esecutiva degli argentieri ebrei e le tipologie maggiormente usate in Piemonte. Una decina di questi oggetti sono stati esposti per l’occasione dal Museo Ebraico di Roma e si avrà la possibilità di ammirare queste vere e proprie opere d’arte fino al 23 giugno.

    All’interno del catalogo realizzato da Gianfranco Fina sono raccolti più di 200 pezzi d’argenteria. “Gli argenti piemontesi del Settecento sono una mia passione, una mia ricerca continua attraverso il tempo”, ha detto Fina ai microfoni di Shalom “che si è concretizzata nell’analisi di oggetti di più collezioni che erano completamente inediti, tutti uniti dal fatto di essere stati realizzati da argentieri torinesi intorno la seconda metà del XVIII secolo”. Prosegue l’autore sottolineando che “la cosa più interessante è stato il materiale reperito sull’argenteria ebraica e sugli argentieri ebrei, e non, che l’hanno realizzato”. In occasione della presentazione sono state illustrate le opere di Moise Vitta Levi e del figlio Pacifico, raccontando “storie e pettegolezzi” sui due argentieri ebrei e le loro opere.

    L’evento ha anche segnato l’esordio operativo della Fondazione Museo ebraico di Roma, presieduta da Alessandra Di Castro e con presidente onorario Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress. Una realtà che, sottolinea Di Castro, vuol essere uno strumento per attrarre donazioni e fondi a sostegno delle diverse attività.

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