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    Il ritorno dello Shofar. L’incredibile storia del corno ritrovato da Rav David Sciunnach

    Uno shofar trovato per caso su internet, dopo anni di silenzio, è tornato a suonare in una Sinagoga grazie a Rav David Sciunnach, rabbino di Milano e grande appassionato di oggetti di judaica. Per conoscere meglio questa straordinaria storia, Shalom ha intervistato il Rav.

     

    “Sono solito cercare libri e oggetti, quindi nel tempo libero nevigo un po’ sui siti internet di compravendita di cose usate, e di cose che ci sono” ha iniziato a raccontare il rabbino. Una domenica navigando su internet, si è imbattuto in un inserzione che diceva: “Antico corno sonoro di animale”. “Appena vidi la foto dell’inserzione capii subito che quello era un antico shofar italiano” ha continuato Rav Sciunnach. “Senza pensarci due volte ho acquistato questo cimelio, attendendo impazientemente il suo arrivo”.

     

    Infatti Rav Sciunnach dopo aver letto la descrizione e aver visto le prime foto si è interessato sin da subito sull’effettiva provenienza di questo corno di montone. Infatti, lo shofar si trovava in provincia di Bari, tuttavia per come era costruito, sembrava proveniente da una comunità ebraica del nord Italia, come Ancona, Senigallia o Venezia.

     

    Spiega il Rav che in Italia esistono diverse tipologie di shofarot. “Esistono quelli ‘romani’, che sono più grandi e che vanno all’insù e poi girano a destra a sinistra, quelli piccolli che vanno all’insù e poi si torcono subito, tipo questo qui; e poi ci sono quelli, di tipo ‘livornese’, che va un po’ più dritto e poi va su o a destra o a sinistra”.  “Capii subito che tipo di shofar fosse ed ingrandendo notai che era un oggetto antico” ha sottolineato.

     

    Una volta arrivato il pacco a Milano, Rav Sciunnach ha notato una piccola lettera scritta dal venditore. Invitava chi aveva acquistato il corno a prendersene cura, dando inoltre qualche indicazione su come suonarlo. “Guardando il suo cognome capii subito che era di origini ebraiche” ha affermato. Su consiglio della moglie il rav si è messo in contatto e ha scoperto che effettivamente che gli avi del venditore erano provenienti da una comunità dell’Emilia Romagna.

     

    “Dopo 200 anni, due guerre mondiali e chissà quali altri giri, questo shofar è ritornato al popolo ebraico” ha detto il Rav, che ha trovato un’interpretazione “alta” a tutta questa vicenda.

     

    “Quello che lo shofar simboleggia non è il corno di per sé, ma è il suono. – ha spiegato – Lo scopo dello shofar è quello di scuotere e risvegliare gli animi attraverso il suo suono. Aver trovato uno shofar così antico e aver avuto la possibilità di farlo risuonare di nuovo all’interno di un Tempio è una cosa che mi ha emozionato molto”.

     

    Grazie alla curiosità di Rav Sciunnach e alla passione per questo tipo di oggetti, uno shofar che sembrava destinato a rimanere ancora in silenzio è tornato a suonare con tutta la sua energia in un Bet Haknesset.

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