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    La festa di Purim e l’obbligo di gioire nonostante le lacrime

    Grande festa alla discoteca “Alibi” per l’evento organizzato in occasione della festa di Purim dalla Comunità Ebraica di Roma, in collaborazione con i Centri Chabad e con l’Associazione no profit “Or Lamishpachot”. Quest’ultima nasce con lo scopo di dare sostegno e momenti di allegria a genitori israeliani che hanno perso uno o più figli mentre svolgevano il servizio militare o in attentati palestinesi. 57 di loro erano infatti presenti all’evento, e sono stati accolti e coccolati dall’intera Comunità per tutta la settimana trascorsa nella Capitale. 

    “L’obiettivo del viaggio è riuscito. Grazie a Dio, siamo riusciti a spingerli a mascherarsi e uscire di casa – dice Arié Zribi, organizzatore di Or Lamishpachot – Fino a ieri sera c’è chi ancora non era mai uscito di casa, dopo aver perso il proprio figlio.”

    L’evento ha convogliato moltissimi ebrei romani, e anche qualche straniero. Dopo la lettura della Meghilat Ester, il libro che racconta la storia di Purim, il catering offerto da Le Bon Ton. Poi i festeggiamenti: musica israeliana, canti, balli. Persone di tutte le età al centro della pista, felici e mascherati, per ricordare e celebrare il miracolo dell’ennesima vittoria sull’odio antisemita.

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