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    La Ort aiuta le Scuole ebraiche di Roma

    La situazione delle scuole continua a essere altalenante. Nonostante la ripartenza di queste settimane, peraltro scaglionata tra le diverse regioni d’Italia, la frequenza nelle aule poggia su basi molto fragili: classi al 50%, quarantene, necessità di mantenere distanziamento e altre misure anticontagio, ricorso alla Didattica A Distanza sempre dietro l’angolo.

    In questo quadro molto complesso, le scuole ebraiche di Roma da oggi possono contare su nuove risorse, grazie a un finanziamento elargito dalla ORT. Annunciato nella prima metà di gennaio dal loro Chief Program Officer Vladimir Dribinskiy, il supporto ha fatto seguito a un altro finanziamento di circa 30mila euro assegnato alle scuole ebraiche di Roma la scorsa primavera, a fronte della prima ondata della pandemia. In quel caso, i fondi sono stati impiegati, fra le altre cose, per l’acquisto dei tablet necessari per tutte le classi della scuola, dalle elementari al liceo.

    “Questo nuovo finanziamento giunge su spontanea iniziativa di ORT – spiega a Shalom Alfi Tesciuba, Rappresentante ORT presso il Liceo Renzo Levi e Vice Preside della Scuola Media Angelo Sacerdoti – In questo momento, ciò su cui è indispensabile investire, come suggerito anche dal Preside del Liceo Renzo Levi Rav Benedetto Carucci, sono dei laptop per favorire la DAD nelle superiori, maggiormente penalizzate in questi mesi. Inoltre, abbiamo in programma di acquistare un proiettore per l’Aula Magna, utile per favorire la riorganizzazione dei locali all’interno dell’edificio: ogni aula avrà così uno schermo su cui poter seguire le iniziative didattiche. Infine, cercheremo di ampliare anche il numero di tablet e webcam a disposizione, per favorire non solo le lezioni, ma anche le riunioni dei docenti e il ricevimento dei genitori”.

    Una serie di strumenti utili tanto per fronteggiare l’emergenza posta dalla pandemia, quanto per favorire una digitalizzazione al passo coi tempi nel lungo periodo.

    “Non ci limitiamo a pensare solo alle necessità del momento, che sono ovviamente fondamentali – aggiunge Tesciuba – Guardiamo anche a un futuro più tecnologico, per quando, speriamo presto, non dovremo più far fronte al rischio dei contagi, ma dovremo comunque stare al passo con un mondo sempre in rapida evoluzione”.

    Daniele Toscano

    (Foto tratta da archivio)

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