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    LISTA 3 – Dor va Dor

    [GALLERY]

    La nostra mission

    • Siamo la lista più giovane pensata per i nostri giovani
    • Siamo la lista più eterogenea, pensata per accogliere tutti
    • Siamo per una guida della CER che sia di continuità ed unità.
    • Vogliamo aumentare la partecipazione delle persone alla vita comunitaria
    • Vogliamo portare i fabbisogni delle persone e le loro aspettative al centro degli obiettivi della Comunità Ebraica di Roma
    • Vogliamo rendere più vicine le Istituzioni
    • Vogliamo includere tutti i nostri correligionari

    I nostri tratti distintivi

    • Siamo indipendenti da interessi personali
    • Pensiamo che la nostra esperienza di volontariato sia un valore aggiunto;
    • Ci impegniamo a costruire relazioni durature. Il nostro obiettivo è di esserci adesso ed in futuro;
    • Vogliamo lavorare per i giovani, in modo da garantire la continuità della nostra Comunità, supportando i leader di domani;
    • Siamo propositivi e costruttivi nella relazione con le altre liste;
    • Cerchiamo di occuparci di quello che è importante per le persone;
    • Consideriamo la velocità di decisione e la concretezza dei risultati un valore aggiunto;
    • Siamo Romani e Tripolini: più semplicemente, EBREI.

    Chi siamo

    Dor va Dor è un gruppo di ebrei che si sono incontrati e trovati uniti in ideali ed obiettivi per migliorare il futuro della comunità ebraica romana.

    Dor va Dor si pone come proprio fondamento e valore imprescindibile l’amore per Israele e gli ideali ebraici:valori fondanti della nostra vita.

    Dor va Dor nasce dal desiderio di dare apporto alla gestione comunitaria con un contributo in settori specifici che riiteniamo essenziali per il futuro della Comunità Ebraica di Roma. La CER sta facendo molto a tutti i livelli per le strategie di breve periodo, ma mai come in questo momento è necessario pensare alle strategie di lungo periodo che possano offrire ai nostri figli continuità della vita ebraica e presenza di valori.

    I partecipanti al gruppo Dor va Dor sono esponenti della Comunità Ebraica di Roma, tripolini e romani, tutticon consolidata attività nell’ambito del volontariato, svolta con anni di esperienza nei templi tripolini e romani ed in deputazione. Ma non solo.

    Dor va Dor intende far sentire la voce della comunità nella sua totalità da piazza Bologna a Ostia, da viale Marconi e Magliana a viale Libia, dai Parioli a Monteverde, mantenendo la centralità della nostra Piazza.

    Attivi in vari ambiti dell’ebraismo, accomunati dal desiderio di lavorare in gruppo fra di loro e con tutti gli altriinteressati, senza distinzione di liste e di provenienze, con indipendenza e trasparenza e distanti da qualunque altro interesse.

    Dor va Dor è un gruppo di persone che si è costituito ben prima delle elezioni comunitarie, non intende condizionare il proprio lavoro al successo delle votazioni. Tutti gli appartenenti al gruppo Dor va Dor si sono impegnati a lavorare con la massima trasparenza nei confronti di tutti, votanti e non votanti, rispetto ai progetti a cui parteciperanno.

    La Comunità Ebraica di Roma come sappiamo è estremamente eterogenea, formata da Ebrei con differenti possibilità economiche e sociali (alcuni recentemente con ulteriori incertezze da affrontare), con differente grado di religiosità, con differente attaccamento e differenti composizioni familiari: Dor va Dor intende rappresentare tutti, con le proprie peculiarità, per garantire un futuro non solo con una solida identità ebraica, ma con una comunità viva, unita e solidale.

    Come ci insegnano i nostri Maestri, ogni ebreo è importante: è un concetto che abbiamo fatto nostro. Dor va Dor intende puntare al recupero del rapporto con gli ebrei più lontani, il nostro motto è: “La Comunità vicinaagli ebrei, gli ebrei vicini alla comunità”.

    Uno dei primi compiti deve essere quello di stimolare la partecipazione attiva di tutti, non solo nelle attività comunitarie quotidiane, ma cominciando proprio dalla partecipazione alle elezioni. Le elezioni offrono la possibilità di assegnare un mandato, una delega ad operare, che non può essere né data in bianco – senza esercitare il diritto alla verifica dei risultati ottenuti – né può essere ignorata non partecipando alle elezioni, ma riservandosi tuttavia il diritto alla critica. Ricordiamoci che: TANTI CON POCO possono fare molto più di pochi con tanto!

    Come noto i partecipanti al gruppo Dor va Dor si sono impegnati a lavorare con dedizione e passione verso tutti gli iscritti alla CER; il gruppo Dor va Dor, con i propri canali procederà a pubblicare le attività effettuate ed i risultati raggiunti al fine di rispondere alla fiducia che è stata data con il voto e promuovere la partecipazione attiva e propositiva alla Nostra Comunità.

    Dor va Dor intende valorizzare un patrimonio enorme della nostra comunità: i Giovani. ne parliamo, senza però conoscerli a fondo; li giudichiamo, senza capirne veramente le esigenze. Dor va Dor ha una vocazione inclusiva, quindi li vuole ascoltare e, soprattutto li fa partecipare attivamente alla costruzione di progetti con spirito dinamico ed innovativo, ottenendo plusvalore ed energia preziosissima.

    Il nostro programma si fonda su tre obiettivi fondamentali

    Giovani

    •   Incrementare la partecipazione dei giovani nei centri giovanili.

    •   Supportare e accompagnare i giovani nel mondo del lavoro.

    •   Offrire nuove opportunità di aggregazione ai giovani nell’età post scolastica.

      Tzedaka e volontariato

    •   Facilitare e aumentare le occasioni di donare e prestare il proprio servizio per le attività comunitarie.“TANTI CON POCO possono fare molto più di pochi con tanto”.

    •   Collegare gli sforzi delle associazioni di volontariato mantenendone l’indipendenza e sostenendone lo sviluppo.

      Organizzazione

                 Fornire la CER di strumenti tecnologici per accelerare i processi decisionali rendendoli più trasparenti e oggettivi.

    In particolare, nel perseguimento di questi obiettivi vorremmo focalizzarci nell’aumentare il livello di attenzione verso l’interno concentrandoci nell’individuazione e risoluzione delle problematiche, prendendo a cuore le necessità delle persone con riservatezza e discrezione.

    I Giovani

    La comunità è sempre lì per aiutarti e ci sarà sempre. Questo è il messaggio che vogliamo comunicare. Partendo dai nostri giovani, che vanno seguiti nel tempo e mai trascurati.

    Giovani e scuola

    La nostra scuola rappresenta il futuro della comunità. È lo strumento con cui nostri figli acquistano l’ereditàdella cultura della nostra identità, che si porteranno dietro per tutta la vita.

    La nostra scuola non ha solamente un fine culturale, ma ha una molteplicità di aspetti: professionale per ilmestiere che faranno, sociale per relazionarsi col prossimo, comunitario per imparare a vivere all’internodella comunità e, soprattutto quello relativo all’identità ebraica

    Quest’ultimo aspetto è una prerogativa della nostra scuola, per cui, a differenza di altre deve formare econsolidare l’identità ebraica dei nostri figli. Abbiamo il dovere di trasmettere loro valori ebraici, in modo tale che questi valori, proiettati non solamente nell’ambito religioso, ma anche nell’ambito sociale, culturale, inambito esterno alla comunità li accompagnano nella vita di tutti i giorni.

    Ovviamente non vogliamo trascurare gli altri aspetti. Il nostro obiettivo, per quanto riguarda la scuola, non è solo di trasmettere ai nostri figli il significato forte di cosa significa l’essere ebrei, ma rafforzare la formazione di qualità a tutti i livelli e sollecitare la creazione di corsi extracurriculari focalizzati soprattutto nel campo informatico.

    Questa scelta è dovuta al fatto che viviamo in un’epoca che si sta digitalizzando sempre di più e non soltantovogliamo tenerci al passo coi tempi e farci trovare preparati al futuro, ma anche per aprire una possibilità in più ai nostri figli, dato che moltissimi studi hanno rivelato che una formazione informatica aiuta ad ampliare le opportunità lavorative. Quindi cosa possiamo chiedere di meglio per i nostri figli se non un futuro pieno di opportunità aperte?

    In questo ambito abbiamo molti progetti che può essere riduttivo riportare qui, ma come esempio: creazione di punti di ritrovo ad uso di liceali e universitari anche in orari serali, in cui aggregare e studiare; creazione di laboratori in collaborazione con incubatori di start-up; creazione di percorsi di formazione finanziati.

    Giovani e amicizie

    Vogliamo impegnarci a sostenere tutti i movimenti giovanili, incoraggiando l’aumento di momenti diaggregazione, creando più incontri per aumentare e migliorare le attività ed il coinvolgimento dei nostri ragazzi, ma non limitandoci a quelli che frequentano quotidianamente la nostra scuola ed attività comunitarie, ma appassionare anche quelli che non frequentano questi ambienti quotidianamente, in modo da creare un legame comunitario anche con questi ragazzi e trasmettergli il valore di essere parte della comunità ebraica di Roma. Vogliamo aiutare i movimenti giovanili ad essere più attuali, favorendo laformazione con tecniche di coaching e di leadership. In questo modo saranno un’occasione di esperienza peri Madrichim e più magnetici per i ragazzi.

    Ovviamente non vogliamo trascurarli dopo il diploma: i nostri ragazzi si trovano catapultati nel mondo e, riteniamo che abbiano bisogno di un legame saldo con la comunità. A sostegno di ciò abbiamo in mente di stimolarli attraverso le nostre associazioni giovanili creando attività interessanti e coinvolgenti, in modo da seguirli nel loro percorso di crescita e non abbandonarli mai.

    Inoltre, vorremmo aiutare queste associazioni ad espandersi con la creazione di eventi che coinvolgano comunità italiane ed internazionali, in modo da creare per i nostri ragazzi opportunità di amicizie durature nel tempo.

    Giovani, formazione e Lavoro

    Non vogliamo però limitarci all’aspetto sociale della loro vita: abbiamo previsto programmi di inserimento, aloro dedicati, per sostenerli nell’ingresso nel mondo del lavoro.

    Vorremmo organizzare corsi formativi, per chi non vuole continuare un percorso accademico universitario, per offrirgli delle competenze tecniche attuali per un inserimento immediato nel modo del lavoro.

    Per finanziare questi corsi abbiamo pensato di utilizzare anche fondi interni della comunità, mediante bandi specifici, ma non soltanto: vorremmo inoltre focalizzarci su programmi di fundraising europei che, tramite portali dedicati, offrono corsi di formazione professionali e collocazione in aziende. Istituendo uno sportello lavoro che si occupi di creare un canale di formazione e comunicazione tra i ragazzi e le aziende e viceversa, in modo da far pervenire i curriculum vitae di ragazzi appartenenti della CER alle aziende tramite un canale“prioritario”.

    E per chi decide di proseguire gli studi universitari, vorremmo che la comunità potesse fornire un aiuto nella ricerca di stage, tirocini e proposte di lavoro, utilizzando servizi dedicati, in modo da accompagnarli nel mondo del lavoro.

    Tzedaka e Volontariato: sostegno alla comunità

    Le istituzioni fanno un lavoro enorme ed estremamente prezioso, ma purtroppo non riescono ad essere di supporto a tutte le esigenze.

    Il nostro obiettivo è di integrare l’offerta, favorendo chi si trova in un momentaneo stato di difficoltà, attraverso soluzioni alternative, al fine di ridurre la necessità di aiuto economico, liberando risorse destinabili altrove.

    Ecco alcuni esempi di queste soluzioni in concreto:

     Banca del tempo: si tratta di una particolare attività che coinvolge persone diverse in termini di età, condizioni sociali e culturali che mettono a disposizione il loro tempo per fornire ad altri competenze e aiuto. In questa maniera si può fare di più senza spendere denaro: le persone possono scambiarsi servizi reciprocamente.

     Sostegno per apprendimento di nuovi mestieri attraverso corsi specifici in grado di ricollocare le persone, anche in età avanzata, nel mondo del lavoro.

     Servizio di collocamento comunitario: creazione di un database che consenta di definire, le competenze di chi è in cerca di lavoro e di indirizzarle nei settori più appropriati, parallelamente alla costruzione di un database di aziende in grado di assorbire anche personale non specializzato, per consentire il recupero della capacità lavorativa di chi si trova in uno stato momentaneo di disoccupazione.

    Insomma l’idea è seguire il detto:

    «Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai tutta la vita!»

    Intendiamo incentivare la partecipazione spontanea allo studio nei Batei Hakeneset, come già avviene in alcuni di essi.

    Riteniamo il servizio della sicurezza il fiore all’occhiello del volontariato romano, ma va aiutato con orgoglio e passione. Per questo ci impegniamo a stimolare la partecipazione di tutta la comunità, reclutando persone da tutte le aree di Roma e pensando a forme di incentivazione per coloro che partecipano attivamente L’obiettivo è quindi chiaramente il miglioramento della quantità e della qualità deipartecipanti.

    Organizzazione

    La Comunità Ebraica è un ente complesso che deve ispirarsi a valori etici e sociali a favore di tutti gli Ebrei; il valore sociale delle attività comunitarie non è però in contraddizione con i criteri di efficienza e trasparenza che dovrebbero sempre esistere.

    Noi riteniamo che la Comunità potrebbe in particolare utilizzare metodi moderni e tecnologicamente avanzati per la gestione dei propri progetti e delle proprie attività; sono presenti vari strumenti già utilizzati nel mondo del no profit che ormai è un settore a sé stante che si è dotato di piattaforme proprie.

    Il settore delle attività no profit, in particolare, è sempre più sensibile all’utilizzo efficiente delle risorse perpoter fornire ai propri associati il massimo dell’informazione e costruire un clima di fiducia; ma una Comunità Ebraica è qualcosa di diverso, più complesso e denso di valori elevatissimi. Non può essere assimilata né adun’azienda né alle comuni attività no profit, ma ciò non toglie che si possa prendere il meglio di quei mondi per migliorarsi.

    Come ben sappiamo Israele è uno dei principali motori mondiali nello sviluppo di strumenti tecnologici; quale migliore occasione per una collaborazione con Israele volta al miglioramento dell’efficienza organizzativa?Quale migliore occasione per il coinvolgimento di giovani nell’organizzazione di progetti? Quale migliore occasione per fornire agli iscritti alla Comunità Ebraica un risultato trasparente in termini di tempi, costi e risultati ottenuti? Sono domande a cui sappiamo dare risposte. Attraverso le nostre esperienze ed i nostri contatti personali che mettiamo al servizio della Comunità.

    L’utilizzo di risorse tecnologiche, che abbiamo già individuato, consente la programmazione delle attività nel tempo, l’organizzazione delle risorse umane, la migliore gestione delle problematiche riducendone la complessità, la rendicontazione chiara dei tempi e dei costi.

    La tecnologia può consentire di stabilire a priori i tempi per un progetto, la suddivisione di compiti fra tutti ipartecipanti, la riduzione delle complessità, l’interazione fra i partecipanti anche in remoto, il controllo in ogni momento dello stato di avanzamento e così via fino a sintesi e rendicontazioni.

    Ma tutto questo è anche un’occasione per coinvolgere i giovani che molto spesso si sentono esclusi dalle attività per età o inesperienza.

    Non da ultimo, una maggiore trasparenza sulle attività della Comunità, può contribuire a diminuire le piccole polemiche ed aumentare invece la consapevolezza delle vere problematiche da risolvere.

    Come è ovvio non tutti gli ambiti di attività della CER devono ispirarsi a criteri di economicità, ma una opportuna organizzazione può aiutare a far comprendere agli iscritti il valore a volte enorme che viene prodotto.

    Israele

    Siamo e saremo sempre vicini ad Israele ed al suo diritto di difendere la propria esistenza contro chiunque la minacci, in quanto rappresenta l’unico baluardo di democrazia e paradigma di libertà in Medio Oriente e – per gli ebrei della diaspora – un rifugio contro ogni forma di discriminazione.

    Saremo sempre attenti a sostenere lo Stato di Israele in ogni situazione, diffondendone i valori di accoglienza, di varietà sociale e le sue eccellenze. Supporteremo sempre lo Stato di Israele e la sua rappresentanza diplomatica in Italia contro ogni forma di antisemitismo celato dietro l’antisionismo o il boicottaggio deiprodotti e degli intellettuali israeliani.

    Collaboreremo, come alcuni di noi già fanno, con le associazioni, anche internazionali, che si occupano di difendere le ragioni di Israele con strumenti legali.

    Supporteremo gli iscritti e le famiglie che volessero intraprendere il percorso della Alyah in collaborazione con la Agenzia Ebraica (Sohnut).

    Il Rabbino Capo e la Rabbanut rappresentano il nostro riferimento morale e l’autorità religiosa della Comunità.

    Vogliamo valorizzare i nostri templi ed incrementeremo le attività dei Batei Hamidrash, Talmud Torà e del Kollel.

    Vogliamo valorizzare i vari minhaghim, fonte di ricchezza della nostra Comunità, sostenendol’insegnamento di riti e tradizioni nei nostri Batei Hakeneset e nella nostra scuola.

    DOR VA DOR – PROGRAMMA

    Riflettiamo insieme

    Vogliamo raccontarvi l’emozione che ci ha portato ad intraprendere questo progetto di responsabilità.

    Lo faremo condividendo insieme uno dei fili conduttori delle nostre idee relative ad una problematica molto attuale che coinvolge tutti i temi che ci sono particolarmente cari, ben sapendo quanto siano impegnativi e di difficile sviluppo, in quanto inseriti tra valori e principi assoluti e problematiche e difficoltà della vita di tutti i giorni. In particolare quando interessano tutta una comunità, in modo diretto o indiretto che sia. E il Ghiur risulta essere uno di questi. Trattare questioni di questo tipo richiede un approccio serio, obiettivo, umanamente sensibile ma soprattutto molto lungimirante.

    Il problema del Ghiur è in questo momento il problema più discusso nella comunità ebraica italiana e in tutta la golah.

    Sappiamo tutti che è un problema delicato e molto spesso doloroso. Siamo tutti consapevoli che in una società globalizzata, in cui i rapporti umani tendono a erodersi, lottare contro l’assimilazione è faticoso perqualunque famiglia, con due genitori ebrei e ugualmente quelle in cui si hanno figli con madre ebrea o con padre ebreo.

    Vogliamo rimanere una comunità ebraica ortodossa perché una comunità è ortodossa se riesce a programmare tutta la vita comunitaria pensando alla quarta generazione ebraica di tutti i suoi componenti.

    Pensiamo che il problema alakhico sia affrontato dalla Rabbanut in questa prospettiva: la Rabbanut può farcela soltanto se tutta la Keillà si sente impegnata in questa stessa prospettiva di coinvolgimento, rinnovamento ed educazione collettiva.

    Siamo consapevoli che le famiglie direttamente interessate stanno facendo molto spesso degli sforzi eccezionali, con difficoltà in alcuni casi impreviste e imprevedibili, per garantire un futuro ebraico ai loro figli già pensando al matrimonio ebraico di questi ultimi.

    Siamo convinti che tutti gli ebrei della Keilla shomrè mitzvot e non, siamo chiamati ad un nuovo progetto di partecipazione personale e di educazione condivisa.

    Le persone che si trovano in un percorso di Ghiur vanno sostenute con la vicinanza umana, con la chevruta nel Talmud Torah inventando tutte le soluzioni concrete immaginabili per rendere possibile una realtà sociale (assieme, prima e dopo, dentro e fuori la scuola ebraica), che faciliti la comprensione e la pratica della shemirat mitzvot, e in particolare della shemirat Shabbat.

    Gli ebrei di oggi sono ebrei perché gli ebrei di ieri hanno affrontato tutte le loro crisi pensando al futuro di tutte le generazioni.

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