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    Museo Ebraico Roma: inaugurata mostra ebrei e le leggi antisemite del 1938

    Nello stesso
    mese in cui 80 anni fa gli studenti ebrei vennero espulsi dalle scuole
    pubbliche, il Museo ebraico di Roma ha inaugurato la mostra ‘Italiani di razza
    ebraica: le leggi antisemite del 1938 e gli ebrei di Roma’ in cui sono evidenziati
    gli aspetti che hanno preceduto e poi portato alla promulgazione delle leggi
    razziali di quell’anno. L’esposizione – curata da Yael Calò e Lia Toaff – va dall’emancipazione degli ebrei
    italiani all’affacciarsi del fascismo negli anni Venti, per poi arrivare alle
    leggi razziali del 1938. A guidare i visitatori della mostra ci sono le
    biografie, i documenti, le pagelle. Oggetti familiari ma con un intrinseco
    valore storico, che aiuteranno nella comprensione di cio’ che realmente e’
    stato. “Oggi raccontiamo dopo 80 anni quelle leggi – ha spiegato la
    presidente della comunita’ ebraica di Roma, Ruth Dureghello – Continuare a fare
    memoria e’ un imperativo morale. Non si e’ mai immuni all’odio. Spero che molti
    studenti visiteranno questa mostra e prenderanno da cio’ spunto per vivere il presente
    e soprattutto il futuro”. La scelta espositiva e’ soprattutto didattica e
    ha lo scopo di far conoscere i diritti e le liberta’ acquisite dagli ebrei
    italiani nel Regno d’Italia, diritti e liberta’ che da li’ a poco avrebbero
    perso. 

    Durante
    l’inaugurazione e’ stato lo stesso Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha
    sottolineare come le leggi razziali del 1938, controfirmate dal re Vittorio Emanuele
    III di Savoia (quello stesso re che nel 1904 era venuto a visitare la nuova
    sinagoga Maggiore), abbiano distrutto la vita della comunita’ ebraica.
    “Generalmente – ha detto – ci si concentra sul tragico momento dello sterminio
    degli ebrei ma prima e’ arrivata per noi una grande umiliazione. L’impatto
    delle leggi e’ stato terribile, ha distrutto la vita di migliaia di persone e
    si e’ trattato di un evento disastroso che ha portato alla poverta’ e alla
    disperazione molte famiglie. Un evento che ha messo in crisi anche la fiducia
    di molti nello Stato”. “Sono commossa di stare qui oggi – ha detto il
    sindaco di Roma, Virginia Raggi – perche’ e’ importante iniziare a raccontare
    le vite delle persone che improvvisamente a causa delle leggi razziali hanno
    smesso di essere tali. Mostre come questa ci aiutano a riflettere su cosa
    possiamo fare in un mondo in cui assistiamo continuamente a recrudescenze verso
    il diverso. Con le testimonianze dirette dei sopravvissuti apriamo di nuovo una
    ferita ma ci permettono di capire cosa e’ realmente stato”. La mostra
    termina con un piccolo spazio dedicato all’occupazione, alla clandestinita’ e
    alle deportazioni. 

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