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    Per una memoria comune dell’attentato alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre ‘82. Presentato al Palladium il documentario “Era un giorno di festa”

    Consegnare alle future generazioni una testimonianza corale, una memoria collettiva dell’attentato alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982. Con questo imperativo è stata costituita l’Associazione “9 ottobre 1982” che per un anno ha ripreso oltre 40 ore di interviste a sopravvissuti e testimoni di quel triste giorno, dove perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché e oltre 40 persone furono ferite dall’odio antisemita.


    Così nasce “Era un giorno di festa”, un documentario ideato, scritto e diretto da: Micol Anticoli, Daniel Di Porto, Joseph Di Porto, Ariela Piattelli, Gadiel Gaj Taché, Angelo Vivanti, Alex Zarfati ed Enea Perone. Girato solamente con uno smartphone, attraverso il racconto dei testimoni, nei luoghi dell’attentato, i volontari dell’associazione hanno cercato di ricostruire la memoria dell’attentato alla Sinagoga di Roma. Il documentario è stato presentato ufficialmente ieri al Teatro Palladium e sarà trasmesso su TG2 Dossier il primo ottobre.


    “Il progetto è nato un anno fa perché sentivamo l’esigenza di fare qualcosa che potesse durare nel tempo” ha spiegato Gadiel Gaj Taché. “Abbiamo pensato un anno fa di lavorare ad un contenuto, un documentario, che riportasse i feriti e i testimoni sul luogo dove si svolse la vicenda, chiedendogli di tornare indietro nel tempo e di rievocare fatti e ricordi. – ha aggiunto Ariela Piattelli – Volevamo contribuire a creare una narrazione della nostra storia, del 9 ottobre 1982, per consegnarla alla nostra Comunità e soprattutto ai giovani”.


    Il film ha come obiettivo quello di sensibilizzare le future generazioni, non solo della comunità ebraica romana. “Questo documentario deve essere d’esempio per i nostri giovani. – ha affermato Alex Zarfati – Anche solamente con uno smartphone è stato possibile fare tutto questo, spero che i ragazzi recepiscano la potenzialità dello strumento che hanno tra le mani”.

    “Le oltre 40 ore di girato e tutte le interviste saranno disponibili a chiunque” ha aggiunto Zarfati.


    Sull’importanza di questo ambizioso progetto si è voluta soffermare la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello. “È stata un’impresa non semplice, per testimoni e vittime, rievocare quei momenti e quei giorni” ha detto la presidente. “Era importante ricostruire tassello per tassello quanto accadde quel giorno. Questo documentario ha come obiettivo quello di fondare una memoria comune su quanto accaduto quarant’anni fa”.


    “Noi non dimentichiamo. Facciamo sì che questo anniversario non passi sotto silenzio” ha sottolineato il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni.


    Poco prima che iniziasse la proiezione l’avvocato Joseph Di Porto ha riassunto il lungo lavoro che è stato portato avanti su richiesta della Comunità Ebraica di Roma, insieme al collega Cesare Del Monte. “Per oltre tre anni abbiamo visionato e analizzato tutte le carte processuali. Tanti sono i dubbi rispetto alle poche certezze” ha affermato Di Porto. Infatti, ad oggi ancora non è stata fatta chiarezza da parte di investigatori e degli inquirenti su quanto avvenne il giorno dell’attentato.


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