Tante le iniziative per le celebrazioni di Yom Hazmaut, il
71° anniversario della nascita dello Stato d'Israele.
Quest'anno inoltre ricorrono i 70 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Israele, ed è stato proprio questo il tema del dibattito Italia-Israele andata e ritorno. Alya 2.0, tenutosi al Palazzo della Cultura poco prima dell'inizio dei festeggiamenti.
Politica, Cultura, Marketing, Cucina, Musica, ma soprattutto Comunicazioni e Informazione, tutti elementi che caratterizzano lo stato di Israele sono stati al centro delle questioni che Giacomo Kahn, Direttore di Shalom, ha proposto agli ospiti intervenuti: Francesco Russo, Fabiana Magrì, Claudio Pagliara e Daniele Scalise.
Israele vive in un certo senso isolato, in quanto non ha rapporti con i paesi confinanti, ma allo stesso tempo è un paese che attrae per il suo grande sviluppo tecnologico, che nasce nel contesto militare, e che poi i giovani riescono a portare anche nel mondo del marketing, rendendo così Israele una vera e propria Start Up Nation, che suscita l'attenzione degli investitori esteri come l'America.
Allo stesso tempo, il Paese sta crescendo anche dal punto di vista culinario e musicale; Fabiana Magrì ha citato i nuovi ristoranti che permettono a giovani chef un periodo lavorativo di 6 mesi, in cui possono proporre la loro idea di cucina e ha poi presentato le nuove star musicali come le A-WA Sisters di origine yemenita che vivono in Israele e cantano in arabo.
Poiché anche l'Italia punta a diventare una Start Up Nation, visto il suo grande “gap tecnologico", come lo ha definito Francesco Russo, sta intraprendendo una serie di relazioni per poter investire nelle start up israeliane, che possano portare ad uno sviluppo concreto del Paese.
Giorgia Calò