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    “Racconto la Francia che non proteggeva i suoi cittadini” Intervista a Sandrine Kiberlain

    Abbiamo incontrato Sandrine Kiberlain, la regista de “Une jeune fille qui va bien” a Roma all’interno de “Rendez- Vous”, la kermesse italiana dedicata al nuovo cinema francese. Une jeune fille qui va bien” è l’opera prima di Sandrine Kiberlain, anche se la Kiberlain non è nuova nel mondo del cinema. Attiva già dagli anni 90 come attrice, ha lavorato  con i maggiori registi francesi, e molte volte accanto il suo ex marito Vincent Lindon. 

     

    La sua opera prima da regista ha un sapore autobiografico: “La mia famiglia sono ebrei di Polonia. E molte cose che racconto in questo mio primo film sono reminiscenze dai racconti della mia nonna”. Infatti Irene la protagonista del film è una giovane ragazza ebrea a Parigi nel 1942 alle prese con i suoi sogni artistici, i suoi amori e le leggi razziali : “La guerra non si vede nel film e non ho voluto ricreare quel periodo storico, ma solo e soprattutto i sentimenti e le ambizioni di una ragazza di quei anni li. Che non sono molto diversi da quelli di oggi.” Bisogna ammettere che Sandrine Kiberlain è riuscita alla grande. “Une jeune fille qui va bien” rispetta le regole del gioco cinematografico e ci offre un punto di vista inedito. Sarà nelle sale il 28 di Aprile.

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