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    “Tre”: la nuova frontiera del giallo all’israeliana

    Dror Mishani è nato nel 1975 a Holon, oltre ad essere scrittore, ha studiato letteratura specializzandosi in genere giallo. Già noto nel panorama internazionale grazie ai suoi romanzi polizieschi, con protagonista l’ispettore Avi Avraham, ambientati nel triangolo tra Holon, Tel-Aviv e Bat Yam. Mishani rappresenta di fatto una grande novità all’interno del panorama letterario israeliano, in quanto autore di gialli e polizieschi, generi quasi mai trattati dalla narrativa israeliana. Tra le sue fonti di ispirazione compaiono anche grandi scrittori italiani come lo stesso autore ha dichiarato in una recente intervista dicendo: “…la letteratura italiana è, per me, una continua fonte di attrazione e ispirazione… Natalia Ginzburg, Calvino, Sciascia e Camilleri sono sicuramente tutti scrittori che considero “i miei insegnanti…” Il suo ultimo libro, “Tre”, rappresenta un esperimento particolare: un libro che si colloca a metà tra il giallo e il thriller assumendo a tratti le connotazioni noir di un romanzo psicologico. “Tre”, il titolo che appare enigmatico sin dalla copertina. Tre donne, completamente diverse tra loro; tre esistenze, tre storie diverse ma legate inconsapevolmente da un filo invisibile: la conoscenza dell’enigmatico Ghil. Tre dinamiche simili: Orna, mamma divorziata e infelice. Emilia, badante lettone sola al mondo.   Ella, mamma a tempo pieno di tre bambine inesorabilmente annoiata dalla monotonia quotidiana. Ghil le incontra, le corteggia, le fa sentire desiderate e apprezzate ma qualcosa di torbido si cela dietro le sue cure. Un libro dal ritmo incalzante che si legge tutto d’un fiato, descrizioni psicologiche minuziose e suspense alle stelle. Un finale inaspettato attende il lettore che si lascia travolgere dai dubbi p fino all’ultima pagina. Mishani compie inoltre un gesto ancora più audace riuscendo a dar voce magistralmente a tre protagoniste donne.

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