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    Cultura

    Al Museo Ebraico di Roma inaugurata la mostra “Donne. Storie di donne che hanno influenzato il mondo”

    Un omaggio alle protagoniste della memoria e del cambiamento

    È stata inaugurata ieri al Museo Ebraico di Roma la mostra “Donne. Storie di donne che hanno influenzato il mondo”, un’esposizione biografica che, attraverso immagini, pannelli e testimonianze, ripercorre la vita e l’impatto di figure femminili straordinarie del Novecento. L’iniziativa, organizzata in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, sarà visitabile fino al 1° settembre 2025.
    Tra i momenti più toccanti dell’inaugurazione, l’arrivo a sorpresa della Senatrice Liliana Segre che ha visitato la mostra prima dell’inaugurazione per vedere da vicino il pannello a lei dedicato.
    La mostra è frutto della collaborazione tra il Museo Ebraico di Roma, l’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, l’Istituto Slovacco e il Museo della Cultura Ebraica di Bratislava, ed è curata da Michal Vanek, Olga Melasecchi, Lia Toaff e Michelle Zarfati. Già in parte presentata presso l’Ambasciata Slovacca lo scorso novembre, arriva ora in una versione ampliata e arricchita di nuove storie.
    Durante l’evento, il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, ha sottolineato il significato profondo dell’iniziativa: “Questa mostra vuole inquadrare quello che è il ruolo della donna nell’ebraismo, e in particolare alcune figure che hanno lasciato un’impronta profonda nella storia del secolo scorso. Fra loro ricordiamo sicuramente Rita Levi Montalcini, e chiaramente la Senatrice Liliana Segre. La donna nell’ebraismo ha un ruolo centrale: è la persona attorno alla quale si forma la famiglia e ruota la spiritualità nella famiglia”. Fadlun ha poi aggiunto un forte appello al presente: “Nel mondo di oggi abbiamo ancora più bisogno di lavorare per far sì che il sessismo sia annullato, così come tutte le forme di discriminazione, per restituire un ruolo sempre più profondo e rispettato alla donna, nell’ebraismo come nella società.” Anche il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha commentato l’attualità del tema, affermando: “Viviamo in una società che si è evoluta in modo drammatico, tumultuoso, e il ruolo della donna si è completamente ribaltato. Chiaramente non c’è ancora una parità totale, ma le cose stanno cambiando”.
    Un momento particolarmente toccante è stato la proiezione del video messaggio della Senatrice Liliana Segre. La sua testimonianza ha emozionato il pubblico, ricordando l’urgenza di non dimenticare. A lei si è affiancato l’intervento, anch’esso in video, della professoressa Ruzena Bajcszy, 92 anni, scienziata di fama mondiale e pioniera nel campo della robotica e dell’informatica. Due voci diverse, ma ugualmente potenti, che hanno incarnato lo spirito della mostra: celebrare la forza delle donne che, con intelligenza e determinazione, hanno lasciato un segno nella storia.
    Attraverso le biografie e le immagini, la mostra racconta non solo il contributo delle donne ebree italiane — nella scienza, nell’arte, nella moda e nella cultura — ma anche il percorso di emancipazione e conquista dei diritti femminili in Europa, con un’attenzione particolare alla resilienza e alla forza delle sopravvissute alla Shoah.

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