
Nella tradizione ebraica si crede che ogni essere umano porti dentro di sé una scintilla di coscienza. Eppure, leggendo la Torah, ci si imbatte subito in un dilemma: com’è possibile che alcuni facciano il male — e ne traggano persino soddisfazione — senza provare pentimento?
Basta pensare ai fratelli di Giuseppe. Per gelosia, lo gettano in una cisterna, lo vendono come schiavo e poi si siedono a mangiare pane mentre lui grida dalla fossa. Non agiscono di fretta, non per difesa: si prendono tempo, parlano, calcolano — e mentono a loro padre con una tunica insanguinata.
Sembrano senza coscienza. Ma anni dopo, la carestia li costringe a guardarsi dentro: “In verità siamo colpevoli verso nostro fratello”.
Quel seme di coscienza non era morto — era sepolto, indurito come una radice sotto terra.
Così la Torah ci insegna: il male spesso non nasce dall’assenza di coscienza, ma dal cuore che si chiude. La coscienza resta, silenziosa come un succo nascosto. Tirarla fuori, a volte, sembra impossibile — come cavare sangue da una rapa.
Eppure, chiunque abbia preso in mano una rapa rossa sa che basta incidere la scorza per scoprire un colore vivo, rosso come la vita, dolce come una verità che aspetta solo di emergere.
Forse è questo il compito di chi affronta l’ingiustizia: non farsi divorare dall’odio, non imitare la durezza altrui, ma tagliare con pazienza dove si può, scavare un varco, tenere vivo il proprio cuore anche quando altri lo chiudono.
Così, con questo pensiero, apro la mia cucina e vi invito a tagliare con me.
Perché anche da una rapa può uscire un carpaccio sottile, una dolcezza inaspettata — segno che, se si sa come aprire, anche un cuore duro può ancora nutrire.
Carpaccio di rapa rossa e mela verde
Ingredienti (per 2 persone)
1 rapa rossa cotta
1 mela verde Granny Smith
Succo di ½ limone
Un filo di olio extravergine di oliva
Sale, pepe
Qualche foglia di menta fresca o aneto (facoltativo)
Semi di sesamo o noci tritate (opzionale)
Procedimento:
Lavate bene la rapa ed asciugatela con cura.
Tagliate la rapa a fette sottilissime con un coltello affilato o una mandolina.
Lavate la mela, privatela del torsolo e affettatela a fettine sottili. Potete lasciarle con la buccia.
Disponete le fette di rapa e mela alternandole a ventaglio su un piatto largo.
Spremete il succo di limone e versatelo a filo per evitare che la mela annerisca e per dare freschezza. Condite con un pizzico di sale, pepe fresco macinato e un filo di olio extravergine di oliva.
A piacere, completate con foglioline di menta, aneto, o una spolverata di semi di sesamo o noci tritate per dare croccantezza.