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    La casa editrice taglia stereotipi antisemiti dai romanzi di Agatha Christie

    Dopo Roald Dahl, Ian Fleming anche Agatha Christie finisce nell’occhio del ciclone per i suoi libri ritenuti “offensivi” nei confronti degli ebrei, e delle minoranze in generale. La casa editrice HarperCollins ha infatti recentemente condiviso di aver rivisto diversi romanzi della famosa scrittrice di gialli britannica. Le modifiche, che il British Telegraph ha riportato per la prima volta domenica, aggiungono Agatha Christie ad un elenco crescente di autori i cui testi sembrano contenere spesso riferimenti antisemiti. Anche Roald Dahl, famoso autore di libri per bambini, la cui famiglia si è scusata per il suo antisemitismo, ha recentemente rivisto le versioni dei suoi libri per eliminare un linguaggio potenzialmente offensivo.

     

    Le opere della regina del giallo sono state esaminate dai “sensitive readers” e corrette dall’editore HarperCollins.  Verranno tagliati tutti i termini che venivano spesso usati all’epoca di Christie, specialmente quelli con i quali venivano classificate le persone di etnia diversa da quella bianca e britannica. Spariranno quindi parole come “ebreo”, “zingaro”, ma anche “orientale” e “dal temperamento indiano”.

     

    I famosi personaggi della Christie come Hercule Poirot e Miss Marple, che l’hanno resa una delle scrittrici di narrativa più vendute di tutti i tempi, sembrano non essere proprio in linea con il Politically Correct. Secondo un rapporto del Telegraph, le descrizioni di personaggi come ebrei, neri o “zingari” sono state cancellate in via definitiva da più libri. Un esempio tra questi è quando Poirot utilizza la formula “come un ebreo ovviamente” per descrivere un personaggio nel testo  “The Mysterious Affair at Styles”.  Anche in altri testi, il detective Hercule Poirot si riferiva a personaggi ebrei utilizzando descrizioni poco lusinghiere come: “naso adunco e arraffatrice di denaro”. I critici hanno infatti sostenuto che descrizioni simili sono da considerarsi elementi rappresentativo “dell’antisemitismo riflesso” inglese.

     

    The Forward ha sottolineato come, in un’analisi svolta nel 2020, dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, Agatha Christie abbia autorizzato il suo editore statunitense a rimuovere altre parole sugli ebrei che la società riteneva controverse. Il Guardian ha riferito che persino uno dei titoli dei suoi libri è stato modificato per evitare la promozione del linguaggio razzista negli anni ’70.

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