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    Cultura

    Sabich: un piatto quotidiano e simbolico

    Ci sono suoni che non passano solo per l’orecchio, ma attraversano il corpo intero. Il suono della sirena in Yom HaZikaron è uno di questi: una nota unica, sospesa nel tempo, che ci impone di fermarci, ascoltare e ricordare. In quel minuto di silenzio condiviso, il dolore individuale si fonde nella memoria collettiva. È un suono che non chiede spiegazioni, ma invita alla presenza.
    Ed è proprio l’udito a segnare anche il confine fragile e profondo tra il lutto e la festa. Quando cala la sera, e Yom HaZikaron si trasforma in Yom HaAtzmaut, la sirena cambia volto: dalla memoria alla rinascita, dal dolore alla vita. È un passaggio che solo chi ascolta davvero può sentire fino in fondo. Un popolo intero che sa piangere e danzare con lo stesso cuore.
    Anche la cucina partecipa a questa trasformazione. Un piatto estivo e kosher, preparato per la sera di Yom HaAtzmaut, diventa espressione di gioia e continuità.
    Penso a un piatto di sabich freddo: melanzane arrostite, uova sode, insalata fresca, tahina, amba e pita. È cibo di strada, è cibo di casa. È insieme quotidiano e simbolico, radicato nella storia e aperto al presente. In quel boccone convivono memoria e speranza.
    Come l’eco della sirena: non un suono che svanisce, ma un richiamo che resta dentro.
    Sabich

    Ingredienti:
    2 melanzane grandi
    4 uova
    2 pomodori maturi
    1 cetriolo
    1 cipolla rossa (opzionale)
    Prezzemolo fresco
    4 pita (o lafa, se preferisci)
    Tahina (pasta di sesamo)
    Succo di limone
    Sale, pepe, olio d’oliva

    Procedimento:
    Tagliate le melanzane a fette di circa 1 cm, spennellatele con olio d’oliva e un pizzico di sale. Grigliatele su una piastra o in forno a 200°C finché sono dorate e morbide. Lasciatele raffreddare completamente. Cuocete le uova per 10 minuti, raffreddatele in acqua fredda e sgusciatele. Tagliatele a fette. Fate a cubetti piccoli i pomodori e il cetriolo. Se volete, aggiungete cipolla rossa finemente affettata e prezzemolo tritato. Condite con sale, pepe, succo di limone e un filo d’olio d’oliva.
    Mescolate qualche cucchiaio di tahina con acqua fredda, succo di limone, sale e uno spicchio d’aglio grattugiato. Regolate la densità secondo i vostri gusti (deve essere cremosa, non liquida).
    Aprite o scaldate leggermente la pita, poi farcite con le fette di melanzana, l’uovo sodo, l’insalata e la tahina.
    È un piatto che racconta l’incontro tra tradizione irachena ed esperienza israeliana, tra diaspora e radicamento, tra silenzio e celebrazione.

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