Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Cultura

    Un piatto per Sukkot: zuppa di orzo e verdure

    Dopo i giorni solenni di teshuvà di Rosh Hashanà e Yom Kippur, arriviamo a Sukkot, zman simchateinu – il tempo della nostra gioia.
    Costruire la sukkà e viverci dentro ci ricorda che il popolo d’Israele, anche nei momenti di fragilità, ha saputo rimanere saldo nella sua fede.
    La sukkà, con il suo tetto di fronde che lascia intravedere il cielo, è il simbolo della protezione divina che accompagna il popolo ebraico in ogni epoca, dal deserto fino a oggi.
    In molte comunità ebraiche del mondo stiamo vivendo un tempo difficile, segnato da episodi di antisemitismo e da un clima che, a volte, prova a incutere paura ed insicurezza.
    Costruire la sukkà diventa allora un atto ancora più significativo: un gesto che afferma che la nostra vera sicurezza non viene dalle mura di cemento o dalle circostanze politiche, ma dalla presenza di Dio che non ci abbandona.
    Il suo tetto fragile e aperto, ci ricorda che il popolo d’Israele ha attraversato millenni di esilio e persecuzioni mantenendo la propria identità, e che la protezione divina ci accompagna anche oggi.
    Sukkot diventa così una risposta di luce alla paura: non ci chiudiamo, ma continuiamo a mangiare, cantare, studiare e pregare sotto il cielo aperto, con la consapevolezza che l’Emunà ci dà forza.
    Ogni pasto nella sukkà è una mitzvà. Condividere la tavola, invitare amici e famiglia e accogliere gli ushpizin, gli ospiti spirituali dei nostri avi, ci ricorda che la nostra storia è più forte delle sfide del presente.
    Tra i piatti di Sukkot spiccano le pietanze della stagione autunnale: cereali, zucche, legumi e verdure che celebrano il raccolto e l’abbondanza.
    Una zuppa calda e nutriente, servita di sera sotto le fronde della sukkà, diventa un gesto di continuità e di fede: il nutrimento materiale che accompagna quello spirituale.
    Un piatto semplice, abbondante e confortante: perfetto per scaldare le serate autunnali e ricordare il legame con la terra e la benedizione del raccolto.

    Zuppa di orzo e verdure

    Ingredienti:
    250 g di orzo perlato
    1 cipolla grande, tritata
    2 carote, a dadini
    2 gambi di sedano, a dadini
    2 zucchine, a cubetti
    2 patate medie, a cubetti
    200 g di zucca, a cubetti
    2 litri di brodo vegetale o di pollo (parve o basarì secondo il pasto)
    3 cucchiai di olio d’oliva
    Sale e pepe a piacere
    Prezzemolo fresco per guarnire
    Sciacquare l’orzo e lasciarlo in ammollo per almeno un’ora

    Preparazione:
    In una pentola capiente, scaldate l’olio e soffriggete cipolla, carote e sedano fino a quando diventano morbidi. Aggiungete le altre verdure e mescolate per qualche minuto. Versate il brodo caldo e portate a ebollizione. Unite l’orzo scolato, coprite e cuocete a fuoco dolce per circa 45-50 minuti, finché cereali e verdure sono teneri. Aggiustate di sale e pepe e servite caldo, con un filo di olio e prezzemolo. Sedersi sotto il sechach, magari con una zuppa calda nelle mani, ci fa ricordare che, anche quando il mondo sembra fragile e talvolta ostile, non siamo soli.

    CONDIVIDI SU: