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    EUROPA

    Infermiera olandese minaccia pazienti israeliani: “Iniezioni letali”

    Batisma Chayat Sa’id, un’infermiera musulmana dei Paesi Bassi, è accusata di aver minacciato di somministrare iniezioni letali a pazienti israeliani. In un commento su Instagram, aveva scritto: “Sapete cosa faccio ai sionisti – un’iniezione in più da infermiera specializzata. Li lascio andare in paradiso!”.

    Le sue dichiarazioni sono state portate alla luce dall’attivista israeliano Max Veifer, un insegnante di inglese di 25 anni di Ashdod. Tutto è cominciato quando Lital van Steenbergen, cittadina israelo-olandese residente nei Paesi Bassi, ha risposto a un post del politico di estrema destra Geert Wilders, che aveva previsto una radicalizzazione islamica del paese entro il 2050. Sa’id avrebbe scritto: “Non è un sogno. Succederà entro il 2027”. Van Steenbergen ha risposto in olandese: “Il tuo sogno è il nostro incubo. Ma ci si sveglia dagli incubi. La nostra Olanda, la nostra Israele”.

    La risposta di Sa’id è stata violenta: “Non vi appartiene nulla! I miei nonni hanno costruito i Paesi Bassi. Sono nata e cresciuta qui e farò tutto ciò che è in mio potere per liberare questo paese dal cancro sionista”. Subito dopo, Sa’id avrebbe aggiunto la minaccia relativa alle iniezioni.

    “Quando ha detto di essere un’infermiera specializzata, ha colpito un nervo scoperto” ha spiegato van Steenbergen. “Anch’io lavoro nel settore sanitario. L’ho avvertita che persone in Australia che hanno fatto affermazioni simili sono state smascherate da Max Veifer”. Dopo averla taggata, Veifer ha preso in carico il caso. Quando van Steenbergen ha minacciato di denunciarla, Sa’id ha risposto: “Haha, prova pure! Non ho un capo – sono io il capo! Tutti i sionisti possono morire, dentro e fuori dagli ospedali, e sarò felice di aiutare!”.

    Lital ha quindi presentato un esposto all’Associazione Olandese degli Infermieri, mentre suo marito Sebastian ha sporto denuncia alla polizia il 18 luglio. “L’associazione mi ha detto di non riuscire a trovarla nel registro” ha riferito. “Apparentemente lavora nell’assistenza domiciliare agli anziani. Sappiamo che è nata nei Paesi Bassi da genitori immigrati marocchini. La polizia ha detto a mio marito che le sue dichiarazioni sono inaccettabili e che avrebbero intensificato le indagini visto il tipo di ‘piani’ menzionati”. Poco dopo, Sa’id ha affermato di non essere l’autrice dei messaggi, sostenendo che la sua identità era stata rubata. Ha quindi cancellato tutti i suoi profili social.

    “Non le crediamo” ha dichiarato van Steenbergen. “Erano chiaramente parole sue”. Sa’id è stata arrestata per un interrogatorio mercoledì scorso dalla polizia di Driebergen. La donna ha negato ogni accusa e ha ripetuto al quotidiano olandese De Telegraaf di essere vittima di furto di identità. “Sembra che qualcuno stia fingendo di essere me, pubblicando dichiarazioni false e diffamatorie – ha detto – Voglio chiarire che non nutro odio verso ebrei o persone di qualsiasi razza, religione o identità”. Ha annunciato di voler sporgere denuncia per furto d’identità. Tuttavia, la polizia resta dubbiosa circa la versione della donna, e un esperto forense digitale starebbe infatti esaminando i suoi account online.

    È emerso inoltre che nell’agosto dell’anno precedente un account a suo nome aveva pubblicato un post con scritto “Il vostro tempo arriverà – non risparmiate nessuno” rivolgendosi ai sionisti, definendo poi la sepoltura di israeliani a Gaza come “un sogno che si avvera”.

    Sebastian van Steenbergen ha definito l’accaduto “vergognoso”. “Sono felice che le autorità si siano mosse in modo rapido e serio. Non si può mai sapere dove può portare una retorica online così violenta. Forse voleva solo provocare – ma è un’infermiera davvero. Nella migliore delle ipotesi, abbiamo evitato un danno. Almeno, forse qualcuno ci penserà due volte prima di dire certe cose”.

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