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    Italia impegnata nella lotta all’antisemitismo – Intervista al Senatore Francesco Verducci

    L’antisemitismo è fatto di stereotipi, odio e violenza. Il numero di aggressioni a danni di ebrei è aumentato a causa della pandemia e delle tensioni legate alla politica israeliana. La definizione IHRA serve proprio a questo: a normalizzare l’inscindibilitá tra antisemitismo ed antisionismo. 

     

    Il mondo non è rimasto impassibile di fronte a questi drammatici cambiamenti: gli accordi di Abramo, ma anche la strategia approvata dalla Commissione UE, il 5 ottobre 2021, per difendere e promuovere la vita ebraica in Europa.

     

    L’Italia è impegnata in questa guerra, grazie anche alla Commissione Straordinaria per il contrasto all’intolleranza, al razzismo e antisemitismo, il cui Vicepresidente – il Senatore – Francesco Verducci ha aderito alla Conferenza dell’EJA (European Jewish Association), a Brussels, incentrata sul contrasto all’antisemitismo. 

     

    A Shalom, il Senatore Verducci ha spiegato l’impegno del nostro paese su questo tema. 

     

    “Ci sono diversi livelli di lavoro alla lotta all’antisemitismo. Quello culturale, che riguarda le scuole, e quello normativo, perché abbiamo bisogno di contrastare con mezzi più adeguati, che oggi mancano, i fenomeni legati all’odio che propagano anche sulla rete. Il progetto dell’UE è molto importante. L’Unione Europea sta affrontando questo tema con particolare energia e consapevolezza”.

     

    La scuola come strumento principale contro ogni forma di intolleranza, e la legge per concretizzare il proprio impegno in questa “guerra”.

     

    “In Italia c’è, ed è molto efficace, un coordinamento di strategia nazionale contro l’antisemitismo presso la presidenza del Consiglio. Sono convinto che le politiche di contrasto all’antisemitismo abbiano la possibilità di essere un modello per tutte le politiche antidiscriminatorie”.

     

    La politica israeliana influenza fortemente quella degli ebrei di tutto il mondo. Durante il recente conflitto israelo-palestinese, l’escalation di tensione si è propagata sulle comunità ebraiche della diaspora. Questo spinge gli Stati europei ad adottare delle politiche istantanee, concrete ed efficaci nella protezione dei propri cittadini ebrei, affinché possano continuare a vivere in Europa in un clima di serenità e convivialità. “Si proteggono i cittadini ebrei contrastando con durezza stereotipi e pregiudizi che ancora oggi sono vivi ed usati strumentalmente e politicamente da gruppi estremisti. Le misure di sicurezza concrete passano anche dalla politica estera, in un rapporto di amicizia tra la repubblica italiana ed israeliana, che rappresenta una democrazia fondamentale”.

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