
Dopo un lungo iter, l’antico cimitero ebraico di “Kazimierz Dolny” sarà finalmente riconsegnato alla comunità. L’area, trasformata nel dopoguerra in un campo sportivo e persino utilizzata per feste ed eventi, verrà demolita e riconsegnata alla comunità, con il sostegno finanziario del governo polacco e del municipio locale.
L’annuncio è arrivato la scorsa settimana da Irenaeus Raś, vice ministro della Cultura e dello Sport, durante un incontro a Varsavia con il sindaco Artur Pomianowski, il rabbino Yitzhak Shapira, promotore della campagna per la restituzione del sito, e l’ambasciatore israeliano in Polonia, Jacob Finkelstein. “Per la prima volta il governo polacco è direttamente coinvolto nel ripristino di un cimitero ebraico profanato, trasformando una questione locale in una decisione nazionale” ha dichiarato Shapira, figlio dell’ex deputato israeliano Avraham Shapira e fondatore della European Jewish Cemeteries Initiative.
Secondo quanto stabilito, entro la fine del 2026 il sito verrà liberato dal campo sportivo e riportato al suo stato originario. Il governo coprirà la maggior parte delle spese per la costruzione di un nuovo impianto per i ragazzi della città, mentre il comune si farà carico del resto.
Il caso aveva suscitato indignazione internazionale due anni fa, quando emerse che un party per bambini si era svolto proprio sopra le tombe. L’episodio riportò l’attenzione su una vicenda di lunga data: già nel 2015, alcuni residenti denunciarono di aver trovato ossa durante una partita di calcio. La profanazione risale all’occupazione nazista, quando i tedeschi obbligarono gli ebrei a distruggere i loro cimiteri. Dopo la guerra, su quell’area venne edificata una scuola, e successivamente il terreno fu adibito a campo da gioco. A rendere ancora più delicata la vicenda è il fatto che nel cimitero riposa il fondatore della dinastia chassidica Modzitz, il rabbino Yehezkel di Kuzmir (1771–1856). Per anni si era creduto che fosse sepolto nel nuovo cimitero della cittadina, ma indagini con radar archeologici hanno confermato la presenza della sua tomba, insieme a quelle di suo figlio Chaim e di un nipote, proprio sotto il manto erboso del campo sportivo.
Un ruolo decisivo nella svolta è stato giocato dall’ambasciatore polacco in Israele, Maciej Hunia, che ha seguito da vicino il caso. “Non può essere che gli ebrei debbano pagare per riscattare le tombe dei loro antenati” ha affermato, sottolineando come la salvaguardia del cimitero sia “una responsabilità della Polonia”. Hunia ha anche ricordato il contributo fondamentale della comunità ebraica alla storia del Paese: “Non esiste storia polacca senza storia ebraica”.
Con la decisione annunciata, Kazimierz Dolny vedrà finalmente sanata una ferita storica. “Ogni volta che mettevo piede su quel campo sentivo brividi, sapendo che mio nonno riposa sotto il terreno” ha raccontato il rabbino Shlomo Taub, discendente del rebbe di Modzitz. “Ora, finalmente, gli verrà restituita la dignità che merita”.